
Gentile Direttore Feltri,
a Milano, sabato sera, c'è stata un'altra vittima del monopattino, una ragazza di 17 anni, finita sotto un treno. Sono convinta che questo strumento di locomozione sia inadatto alla metropoli e pericoloso. Forse sono esagerata, ma sarebbe opportuno metterlo al bando.
Erica Brambilla
Cara Erica,
ricordo quando il monopattino fece il suo avvento, durante la pandemia, guidato e presentato dall'allora ministro dei Trasporti, il ministro più imbarazzante della storia della Repubblica, il cinquestelle Danilo Toninelli, ribattezzato da me Tontinelli per via della facilità con la quale, in tempi record, questi ha collezionato gaffe e strafalcioni. Va da sé che da un soggetto simile, nonché da un partito, il M5S, che voleva contrastare il virus con i banchi a rotelle e i monopattini elettrici, non sarebbe potuto giungere nulla di buono. E sarebbe bastata, già allora, questa saggezza per evitare la diffusione di un mezzo che di anno in anno causa un aumento esponenziale di lesioni e decessi tra coloro che se ne servono, in particolare nelle grandi città, le quali quindi, come tu ben dici, non rappresentano i luoghi adatti per le scorribande a bordo di codeste diavolerie. Al di là del fatto che le regole, che ora sono state introdotte, come l'obbligo del casco, non vengono sempre osservate, anzi, quasi mai, si tratta di aggeggi che espongono a un rischio altissimo di infortunio e persino di morte. Gli incidenti stradali con lesioni a persone che hanno coinvolto almeno un monopattino elettrico sono stati 3.365 nel 2023, nel 2022 erano stati 2.929, 2.101 nel 2021 e 564 nel 2020. I morti nel 2023 sono stati ventuno; nel 2022, sedici; nel 2021, nove. Insomma, numeri che lievitano e che ci devono allarmare. E poi c'è un fatto. Le vittime sono quasi sempre giovanissime, perché il monopattino è un oggetto adoperato soprattutto da adolescenti o individui in verde età, che il più delle volte non hanno contezza del pericolo, sono avventati, imprudenti, si illudono di essere immortali. Insomma, una serie di elementi, tra cui la non idoneità delle strade metropolitane, rende l'utilizzo del monopattino elettrico altamente pernicioso. Da padre vietai, a mio modo, ai miei figli l'uso del motorino, in voga negli anni Ottanta. Oggi vieterei loro l'uso del monopattino. Non potevo vivere e lavorare con il pensiero dei miei ragazzi sulle strade a bordo di quelle biciclette a motore. Glielo comprai il motorino, certo, poi simulai un lesto furto. Quando vennero a confessarmi di essersi fatti fregare il mezzo, feci finta di andare su tutte le furie e conclusi: «Non ve lo ricompro più, perché siete capacissimi di farvelo fottere di nuovo». Penso che un genitore abbia il diritto di stare sereno, quantunque i figli non possano essere protetti da tutti i pericoli, e che abbia il dovere di tutelare la prole. La ragazza che è stata travolta dal treno a Milano, stazione Greco-Pirelli, gironzolava con il monopattino dentro una stazione ed è caduta sulle rotaie nel momento in cui il treno era in transito, proprio quel treno che amici e familiari, insieme a lei, stavano aspettando. Una tragedia sì, ma evitabile con un minimo di prudenza. I figli vanno richiamati all'ordine e vanno messi in guardia dai rischi. Impartire regole, porre divieti, rifiutarsi di acquistare e fornire al figlio adolescente il monopattino costringendolo a spostarsi con i mezzi pubblici, che sono comunque funzionanti, almeno a Milano, non costituiscono abusi o atti di crudeltà.
Se vogliamo limitare i
morti, limitiamo il ricorso al monopattino, poiché è un dato: più se ne vendono più cresce la quota di feriti e morti. E soprattutto adeguiamoci alle regole. Basterebbe semplicemente questo, a volte, per salvarsi la pelle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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