Gentile Direttore,
ho letto la sua lettera sulla storia del cammello morto di crepacuore dopo un tentativo di evasione dallo zoo in cui viveva recluso. Apprezzo molto la sua sensibilità riguardo gli animali. Vorrei chiederle a questo punto di dire la sua su quel povero medico perseguitato e criticato perché ha usato la Tac per fare un esame alla sua micia, ferita dopo una terribile caduta. Cosa ha fatto di male questo pover'uomo?
Demetrio Santanoceto
Caro Demetrio,
il radiologo Gianluca Fanelli, che a fine gennaio ha portato la sua micia in ospedale dopo che la gattina, Athena, era caduta rovinosamente dal sesto piano allo scopo di effettuare su di lei un esame e poi di operarla d'urgenza, non ha compiuto alcun reato. Infatti egli non ha superato una coda di pazienti al fine di dare priorità alla sua gatta, non ha allungato l'attesa di alcun malato, dal momento che i macchinari risultavano liberi, non erano in uso né in funzione, disponibile era anche la sala dove il medico, essendosi reso conto attraverso un ecocardio che occorreva intervenire subito, ha eseguito un drenaggio al pneumotorace di Athena, che ha permesso alla micia di respirare e di non morire. Eppure Fanelli è ora sottoposto ad una indagine interna dell'Usl di Aosta, che ha altresì segnalato il caso alla Procura, come se il dottore in questione fosse un delinquente. Egli è indagato perché, da buon medico e da buon cristiano, ha ritenuto necessario e opportuno salvare una vita, senza soffermarsi sul fatto che la vita salvata non era quella di un cristiano ma di un quattrozampe. E allora? Vale forse di meno? O forse dobbiamo credere che sia più giusto lasciare perire una bestia pur potendo, senza recare nocumento a nessuno, preservarne l'esistenza?
Gianluca Fanelli ha seguito il suo istinto, il suo cuore, ma anche quella legge morale che dovrebbe ispirare e che dovrebbe essere il riferimento di qualsiasi medico, una legge morale che impone a chi indossa il camice di prestare soccorso a chi soffre, di curare chi è infermo, di tendere la mano a chi sta per morire, affermando così non soltanto il valore supremo della Vita in tutte le sue forme ma anche il valore della solidarietà, una solidarietà che non tiene conto del colore della pelle, dello status sociale, del genere, e che allora non deve tenere conto neppure della distinzione tra uomini e animali, trattasi sempre di creature viventi il cui anelito fondamentale è il desiderio di vivere.
Questo medico non merita una indagine a suo carico, ma una medaglia al valore. Per di più egli, che è solito adottare gatti randagi e malconci trovati per strada, dopo avere spiegato i motivi che lo hanno indotto a compiere certe scelte, ha dichiarato di essere disposto a risarcire l'eventuale danno economico prodotto. E quale sarebbe questo eventuale danno? La macchina per la tac è stata adoperata qualche secondo.
Il medico non era nell'orario di lavoro. Le apparecchiature, lo ripeto, erano libere. Il vero e unico danno sarebbe consistito semmai nella dipartita di una micia che poteva e doveva essere salvata.Io sto con Gianluca Fanelli.
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