Il mostro a piede libero e la giustizia assente

Mulas ha collezionato arresti e condanne, è stato diversi anni dietro le sbarre, poi è uscito, poi è rientrato, e non era sconosciuto il suo debole pure per le minori

Il mostro a piede libero e la giustizia assente
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Gentile Direttore Feltri,
com'è possibile - la prego, me lo spieghi - che un individuo con una copiosa sfilza di precedenti per reati sessuali sia a piede libero e possa, indisturbato, stuprare una bambina di soli undici anni?
Sono sconvolta.

Chiara Cipriani

Cara Chiara,
è proprio così, questa è la triste realtà dei fatti: Massimiliano Mulas, 45 anni, nato nel sud della Germania ma cresciuto in provincia di Sassari, presenta una fedina penale che definire sporca sarebbe poco. I reati di cui si è macchiato nel corso di oltre vent'anni sono appunto di tipo sessuale e il lasso di tempo in cui questi crimini si sono consumati e perpetrati ci consegna la fotografia di un recidivo, che è abituato a violentare, che violenta e che non smette di violentare dunque.

Concordo con te. Un soggetto di questo tipo deve essere attenzionato, in quanto altissima è la probabilità, anzi direi che si tratta di una certezza, che egli colpisca ancora. Mulas ha collezionato arresti e condanne, è stato diversi anni dietro le sbarre, poi è uscito, poi è rientrato, e non era sconosciuto il suo debole pure per le minori, eppure non è mai stato dichiarato socialmente pericoloso, come il suo stesso legale ha sottolineato, ritenendo evidentemente che questo sia sufficiente per scartare l'ipotesi che il suo assistito lo sia, pericoloso. Eppure, questo soggetto non socialmente pericoloso, non attenzionato, stupratore seriale, qualche sera fa, precisamente giovedì sera, a Mestre, ha potuto seguire una bambina di undici anni che tornava a casa dopo l'allenamento in palestra. Ha potuto introdursi insieme a lei nel condominio dove la bimba abita e ha potuto avventarsi contro la minore aggredendola nella maniera più schifosa e turpe possa esistere.

Questo episodio deve necessariamente spingerci a riflettere su cosa non ha funzionato, su quale crepa del sistema dobbiamo intervenire, poiché è evidente che qualcosa non va.

Davanti a condotte criminali reiterate, come in questo caso, forse sarebbe opportuno, pure ove sia effettivamente scontata la pena, sottoporre l'ex detenuto a forme di controllo che ne limitino la libertà personale anche al di fuori del carcere affinché egli non si macchi ancora una volta, l'ennesima, dei suoi prediletti crimini. Reputo questa forma di prevenzione assolutamente indispensabile perché fatti come questo non si verifichino con tanta facilità.

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