Trent'anni di competenze professionali in Visual Merchandising e Vetrinistica, Tecniche di Vendita ed Eventi, incontri internazionali e un lungo e duro lavoro per far conoscere e "riconoscere" una professione creativa, che mette al centro inventiva, fantasia, immaginazione e l'estro umano. Questo il grande percorso del Cav. Giuseppe Marco Pasquarella, presidente dell'Associazione Vetrinisti & Visual Europei, ora entrati anche in Federitaly, che incontriamo per parlare di un lavoro unico: "purtroppo poco riconosciuto a livello istituzionale - spiega Pasquarella - che fa parte del mio percorso lavorativo da decenni e che insieme all'associazione stiamo traghettando verso il futuro a dispetto delle nuove tecnologie e dell'intelligenza artificale".
Quali sono gli scopi dell'associazione?
"Quella di dare la massima visibilità e spiegare questo lavoro fatto da tanti grandi professionisti del settore Vetrinistico del Visual merchandiser e della moda. Lo facciamo organizzando corsi di formazione e preparando i futuri lavoratori con competenze teoriche e pratiche grazie alle molte sedi sparse in diverse città italiane. Ci rivolgiamo a enti pubblici e privati con l'obbiettivo di creare figure altamente qualificate per dare risposte alle nuove esigenze sempre crescenti del mercato italiano ed internazionale".
Cosa fa un vetrinista e un Visual Merchandising?
"Anche se detto in modo banale perché è molto di più, il vetrinista è quello che crea una bella vetrina e quindi porta il cliente ad entrare nel punto vendita, mentre il Visual è la figura che lo realizza con tutte le atmosfere. Creando ad esempio percorsi sensoriali e l'organizzazione merceologica. È quindi un lavoro che parte dall'esterno con la vetrina e 'traghetta' il cliente all'interno creandogli un'emozione che non è solo l'acquisto del prodotto, ma una vera e proprio esperienza sensoriale che dà impulso alla vendita. Si può comprendere quindi la grande importanza di questo mestiere per cui io e l'associazione stiamo lottanto per un riconoscimento a livello governativo. Ancora oggi noi non abbiamo un codice Ateco che ci identifichi e questa non è una cosa possibile".
Come è nata questa associazione?
"Nasce 15 anni fa. Questo è il mio terzo mandato da Presidente e conta oltre 1000 iscritti che aumentano di giorno in giorno. I soci sono divisi per categoria come Vetrinisti, Visual Merchandiser, scuole, partner, maestri. Da sempre lavoriamo proprio per crare connessioni e crescita. Ci stiamo affacciando anche nel mercato internazionale con partnership, facendo rete e comunicazione e quest'anno abbiamo gettato basi di condivisioni con altre nazioni, dove porteremo le nostre competenze. Ho ad esempio fatto un viaggio in Cina dove ho incontrato autorità, Accademia della moda e loro hanno sete e desiderio di Made in Italy, di esperti del settore e di tutte le professioni legate a questo. Oltretutto ne sanno anche riconoscere il grande valore".
In Italia invece cosa succede?
"Diciamo un po' meno da parte delle autorità, non certo per l'interesse per questo lavoro ricercatissimo dal settore merceologico. La nostra professione ha bisogno di un riconoscimento e io mi sto battendo affinché ci sia. Ad esempio, come accennavo, l'assegnazione del codice Ateco. I nostri professionisti non hanno una collocazione specifica, qualcuno dal commercialista si fa iscrivere come pubblicitario, altri come standista, o nel settore commercio o artigianato. Va invece data una collocazione come ce l'ha qualsiasi altra categoria lavorativa. Di questo sono andato a parlare anche al Parlamento Europeo per sottolineare il nostro lavoro. Mi viene in mente una cosa che disse Spadolini quando era al governo tanti anni fa:'Anche le patate se esposte in un certo modo risaltano con la loro bellezza'. Un esempio banale ma molto calzante".
Si legge molto sulle vostre attività, come associazione siete molto attivi
"Ringrazio per questo la stampa per l'aiuto, anche se a mio parere sarebbe anche importante la televisione per raccontare e spiegare cosa facciamo. Noi abbiamo tante attività che portiamo avanti. Intanto facciamo formazione con corsi da vetrinista, Visual Merchandiser, wedding e tecniche di vendita, perché pensiamo che senza una formazione specifica non si va da nessuna parte ed è uno strumento importantissimo.
Inoltre promuoviamo anche workshop, meeting ed un evento tutto nostro che è annuale, il Window Display nel Mondo che negli anni ha riscosso consensi nazionali ed internazionali, diventando la ciliegina della nostra categoria ed associazione. Abbiamo realizzato sette edizioni, tutte di grande spessore; cinque edizioni a Milano a Palazzo Reale di Piazza Duomo, la quinta edizione a Palazzo Cusani con l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e del Comune di Milano, la sesta edizione all’Antoniano di Bologna con patrocini del Parlamento Europeo, Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna. Quest’anno la settima a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy . L'evento è anche un modo per incontrarci e programmare oltre a premiare chi si è distinto".
Facendo un po' una provocazione, gli store fisici si stanno difendendo dall'assalto di quelli digitali. In questo ambito quanto è importante la professione di vetrinista?
"Sicuramente gli store vivono un'evoluzione del mercato digitale talmente forte con la tecnologia sempre più presente in allestimenti vetrine e nei punti vendita interni. Quando si parla della figura del Vetrinista io direi che è una figura complessa perché svolge un ruolo importantissimo dove deve dare un impulso al comparto vendite mettendo in mostra in vetrina la merceologia del punto vendita che siano articoli caldi, casalinghi, decori, oppure abbigliamento.
E questo può farlo solo un professionista, perchè molti non sanno che la nostra figura non è solo quella del vetrinista e del Visual merchandiser ma siamo: falegnami, decoratori, elettrecista, scenografi, perché per noi la nostra professione è passione e amore e con questa diamo un grande impulso all'economia del nostro Paese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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