È vietato criticare la Salis, Macron che ingrato e Conte: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: Roberto Salis querela i militanti della Lega, l'approdo del M5S nei Left e Mattarella

È vietato criticare la Salis, Macron che ingrato e Conte: quindi, oggi...

- Una signora di 80 anni viene presa di mira da un truffatore che si finge tecnico del gas per portarle via oro, contanti e oggetti di valore. L’arzilla nonnina, capito l’inganno, chiama la vicina e mette in fuga il malvivente. No Pasàran.

- Ci sono voluti 20 minuti a tutti i giornalisti per capire il discorso di ieri di Mattarella sulla “democrazia della maggioranza”. Scusate se ne parliamo oggi, ma ieri non è stato possibile aggiungerlo a fine rubrica. Il Capo dello Stato ha ragione che “democrazia è anche porre limiti alle decisioni della maggioranza” e che ovviamente nessuno può “violare i diritti delle minoranze”. Ma da qui a ritenere che governi forti, dove la maggioranza è chiara e il premier eletto direttamente, si tradurrebbero automaticamente in violazioni delle libertà delle minoranza appare un tantino pretestuoso. E neppure così tanto ancorato alla realtà. In Francia l’ottimo Macron governa in virtù di un voto popolare nonostante A) non fosse maggioranza assoluta nel Paese; B) oggi si trovi tecnicamente in minoranza. Eppure nessuno, dico nessuno, può pensare che stia imponendo una dittatura solo perché mantiene i poteri esecutivi che gli spettano. Qui stiamo mescolando i piani. Il ragionamento sarebbe semplice, molto più dell’intricato e incomprensibile discorso di Re Sergio: chi vince le elezioni e governa, possibilmente per almeno 5 anni; dopo 5 anni, se ha fatto bene viene riconfermato, altrimenti si cambia. Nel mezzo, per impedire eventuali limitazioni alle libertà delle minoranze, esiste appositamente la Carta e la Corte Costituzionale. Ma se gli elettori votano un governo che intende limitare la maternità surrogata, o viceversa intendono renderla legale, non si registra alcun “attentato alle libertà” ma solo la legittima espressione della fetta maggioritaria del popolo sovrano. Gli altri si adeguano e provano a vincere le elezioni al prossimo giro.

- Di tutta l’intervista al papà di Emmanuel Macron, l’unico passaggio davvero degno di nota è questo: “Domenica scorsa era il mio compleanno e non mi ha nemmeno fatto gli auguri”. Che ingrato. Va bene la situazione politica, le elezioni, le guerre e tutto il resto. Ma almeno una telefonatina a papi potevi anche farla eh...

- Comunque per la serie “i giornali ci azzeccano sempre”, fino a ieri ci avevano assicurato che Orban&co avrebbero attratto il Pis polacco e scavalcato i Conservatori. Ecco: niente di tutto ciò è avvenuto, Ecr supera i centristi ed è il terzo gruppo più rappresentativo al Parlamento. Anche se lo tengono fuori da tutto.

- Ma Mattarella, quando intende che nessuno può “violare i diritti delle minoranze”, fa riferimento anche ai No vax costretti a vaccinarsi contro il loro volere?

- Tutto il rispetto per papà Salis. Però l’annunciata querela ai giovani della Lega che sono andati ad esporre un cartello di critiche alla figlia sotto casa loro è fuori da ogni grazia di Dio. “Salis abusiva, sei la vergogna di Monza”. Il padre sostiene che denuncerà i sei attivisti per un reato non meglio precisato (forse perché sono andati sotto casa sua e non dalla figlia di cui è stato portavoce?). Comunque, ci faccia capire: la figlia è stata trovata in un immobile occupato, i suoi vicini la ricordano nello stabile, il casellario giudiziario parla da sé e il problema sarebbero quattro ragazzi che criticano (legittimamente) un esponente politico in un flash mob? Ilaria deve sapere, e pure il papà, che oneri e onori della politica sono questi: un buono stipendio, ma il rischio di essere criticati dalla parte avversa. Oppure vuole dirci che manifestazioni, cortei e striscioni li possono fare solo i centri sociali?

- L’intelligenza artificiale ogni volta che deve tradurre in scritto la pronuncia di “Fratoianni” la riporta così: “ha fatto i danni”. È solo un caso? (Oh, Nicò: si scherza eh. Non vorrei che poi ti facessi prendere dalla fregola querelante di Roberto Salis).

- Avete presente la foto che ritrae Ilaria Salis, Mimmo Lucano e Carola Rackete all’Europarlamento? Bene: buttatela via. Va aggiornata. La nuova versione vede infatti Ilaria Salis, Mimmo Lucano, Carola Rackete e Giuseppe Conte. Sorpresi? Sì e no. Nel senso che era nell’aria l’avvicinamento del M5S alla sinistra europea, sinistra sinistra mica i socialisti del Pd, ma fa decisamente sorridere che il morigerato Avvocato del Popolo, quello che indossava orgogliosamente la pochette a quattro punte, si ritroverà nel gruppo a cinque punte, nel senso della stella, visto che condividerà la sedia non tanto con Fratoianni o Mélenchon, il che basterebbe già per far inorridire i più, quando con il Partito Comunista Portoghese. E fa sorridere anche come la giravolta sia stata mica da niente. Beppe Grillo, era il 2013, anni di “vaffa”, sosteneva che il M5S non fosse “né di destra né di sinistra”, e che mai avrebbe fatto ‘percorsi insieme a chi ha rovinato l’Italia”. Il comico citava Pd (con cui oggi si lavora al Campo largo) e Sel (cioè quella Sinistra Ecologia e Libertà di cui è stato coordinatore… indovinate chi? Esatto: Nicola Fraoianni). Non è tutto. Ricordate Carlo Sibilia? Ecco: nel 2018 scrisse in un post rivendicava di non aver fornito alcun fondo a Riace, cioè il Paese di cui Mimmo Lucano era sindaco, lo stesso con cui oggi si alleano, perché bisognava “ridurre a zero la speculazione” sui migranti. “Il sistema dell'accoglienza targato Pd ha creato più indagati che integrati”, diceva, facendo peraltro il verso a quell’invettiva di Di Maio contro i Taxi del mare e ai decreti sicurezza firmati da Conte proprio mentre la Rackete, neo alleata, battagliava in mare col suo ministro Salvini. Sia chiaro: tutti cambiano idea. E il M5S, essendo ormai un partito, s’è adeguato al sistema che voleva scardinare come una scatoletta di tonno.

Giuseppi il progressista, dai salamelecchi con Trump all’abbraccio ad Ilaria Salis. Tutto lecito. Ma si consiglia a Conte almeno il cambio di look: la sua camicia ben stirata e la giacca d’ordinanza mal si sposano con la mise del trio delle meraviglie.

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