Gianmaria Adamo, passaporto milanese, 41 anni, è un uomo dalle spalle larghe e non solo fisicamente. Un passato in Porsche, Jaguar Land Rover, Tesla e Zagato, il nuovo country manager Italia del colosso BYD si è tuffato in questa nuova avventura partendo da un foglio bianco.
Cosa significa guidare Byd Italia?
"Già in precedenza ho avuto modo di entrare a far parte di aziende in fase di startup e quindi è sicuramente la parte più importante in cui si imposta la strategia, si inizia a esplorare il mercato, si inizia a capire come funziona l'azienda e si ha l'occasione di dare anche un forte contributo personale perché appunto non esistono già processi e procedure in essere rodate ma si tratta di creare da zero tutto quanto".
Quali sono le barriere che un brand, soprattutto cinese, può incontrare in Italia, paese che va un po' a rilento sull'elettrico?
"Non parlerei di brand cinese, ma di brand globale, perché Byd ormai ha un'espansione e una presenza globale, anche qui banalmente in Europa abbiamo aperto 20 mercati nel giro di poco tempo, poi venendo più direttamente a contatto con il mondo dell'elettrico in Italia precedentemente lavoravo in un'azienda elettrica, quindi conosco un po' le sue peculiarità e le sue criticità, ma onestamente ritengo che sia importante fare e questo può essere un nostro contributo fare informazione perché in questo momento ci sono tante informazioni contrastanti che si possono leggere o sentire e che stanno creando un po' di confusione, forse anche per chi si vuole avvicinare alla transizione elettrica e quindi è importante un ruolo di informazione, spiegare perché questa è veramente la vera rivoluzione nel mondo dell'auto che vediamo in atto",
Le colonnine elettriche sono ancora un problema.
"In realtà l'infrastruttura oggi è una problematica meno presente rispetto a quello che poteva essere in precedenza. Quindi anche il numero di colonnine ormai giustifica ampiamente il numero di vetture che abbiamo e anche la presenza ormai sulle autostrade è abbastanza diffusa, quindi è più accompagnare i clienti nel fare questa scelta, non è soltanto la spiegazione del prodotto, ma di ecosistema, quindi quali sono il tipo di utilizzo che ne fai, quali sono le tue esigenze, come possono essere soddisfatte, quindi questo è un po' il passaggio di cambiamento".
Come intendete sviluppare in Italia la rete commerciale e quella di assistenza?
"Abbiamo trovato dei partner come concessionari che stanno seguendo il nostro approccio per cui sono loro stessi che abbracciano la mobilità elettrica e la volontà di contribuire al successo del Brand sul mercato italiano. Abbiamo già siglato accordi con tre grossi gruppi che sono leader a livello nazionale e abbiamo aperto 12 punti vendita, in questo momento arriviamo fino a Firenze, fondamentalmente sta continuando la selezione dei partner per tutta la parte del Centro Sud Italia, per cui ci sarà una presenza capillare sotto il territorio nel giro di poco sia dal punto di vista di vendita sia dal punto di vista di assistenza proprio perché si vuole dare la tranquillità anche ai nostri clienti che una volta acquistata la macchina possono avere una tranquillità anche sul gruppo svendita".
I dubbi sulla rete di assistenza, quando si tratta di marchi nuovi e lontani possono rappresentare un problema.
"Paradossalmente il livello di pre-diagnostica che si può fare con un'elettrica è anche maggiore rispetto all'endotermico più tradizionale e anzi si possono apportare delle migliorie, grazie agli aggiornamenti Over the air piuttosto che tramite i sistemi diagnostica ed interazione direttamente con la vettura si possono anche avere più velocità nella risoluzione di eventuali problemi".
Viriamo sul prodtto. Atto 3: avete già dei feedback da parte dei clienti?
"Luglio e agosto sono stati dei mesi prettamente estivi, quindi non rappresentativi, però il feedback da parte del cliente è molto positivo, è un cliente che mediamente è informato e conosce già di BYD e che ne riconosce la propria competenza il proprio ruolo come Player tecnologico, quindi questo sicuramente è un cliente che è già avvezzo all'elettrico e che o quantomeno si è già documentato e ha aspettato BYD prima di fare una scelta di acquisto".
Esiste un target preciso a cui BYD vuole puntare?
"Siamo ancora in una fase di affermazione e crescita dell'elettrico, c'è un pubblico molto eterogeneo che non può essere identificato socio demograficamente parlando piuttosto che per potenziali di spesa piuttosto che per livello di istruzione e quant'altro, ci sono vari driver che portano alla decisione di prendere una vettura elettrica, però ripeto è quello che dicevo prima è informazione far capire che la scelta dell'elettrico non è una scelta esclusivamente di natura di impatto ambientale ma che può avere anche dei vantaggi economici".
Per esempio?
"I costi di gestione di una vettura elettrica sono inferiori rispetto ad una vettura endotermica in termini di manutenzione, in termini di consumi, perché tante volte sentiamo dire che il prezzo al kilowatt alla colonnina è altissimo, in realtà chi inizia a guidare una vettura elettrica sa che ci sono degli abbonamenti, la ricarica da casa comunque in realtà ha dei costi decisamente inferiori. Quindi anche quella è un'opportunità potenzialmente per risparmiare e tanti guidatori di vetture elettriche effettivamente riconoscono che stanno facendo dei risparmi rispetto al passato".
Sono state presentate ufficialmente Dolphin e Seal, due nomi che richiamano l'immaginario dell'oceano. Da dove nasce questa scelta?
"Dall'oceano si è preso un concetto di sostenibilità un concetto di attenzione all'ambiente. E poi perché appunto anche stilisticamente parlando con Dolphin e Seal fondamentalmente ci sono dei richiami nel design sia degli esterni che degli interni ad elementi marini. Quindi anche anche queste sono dei fil rouge dei linguaggi stilistici che stanno contrassegnando Il design di BYD".
Quando vi dicono che Byd è l'anti Tesla che pensate?
"Noi lavoriamo per fare il nostro sulla nostra strategia, il nostro focus è trovare quelle soluzioni e offrire quei prodotti che possono intercettare un maggior numero di clienti e anche adesso con quattro modelli fondamentalmente abbiamo una gamma in grado di intercettare preferenze e necessità differenti, quindi non parlerei tanto di anti qualcuno ma piuttosto parlerei di una volontà di agevolare ulteriormente la transizione elettrica offrendo un prodotto di qualità con il nostro posizionamento premium-accessibile e tanta tecnologia".
A proposito di tecnologia, i vostri pillar principali sono la E-platform 3.0 e la Blade Battery.
"Nascendo come produttore di batterie BYD ha sviluppato un know how nel tempo che ha permesso di avere contenuti chiave per quanto riguarda poi la mobilità per lo sviluppo di una vettura elettrica, quindi sicuramente la batteria oggi siamo uno dei pochi, cioè siamo l'unico costruttore, credo che abbia il suo proprio direttamente la produzione delle batterie e al contempo anche questa questa integrazione verticale nel nostro gruppo permette di avere quella perfetta sincronizzazione tra progettazione e realizzazione e assemblamento per ottenere appunto un ottimo prodotto".
Capitolo incentivi per la transizione, cosa ne pensa?
"Indubbiamente hanno un ruolo di facilitare una maggiore diffusione, prima di questo schema ovviamente si era visto un utilizzo di incentivi più importanti che aveva permesso appunto un'accelerazione nel 2020-2021 nella diffusione dell'elettrico.
L'altra cosa importante è più che altro è non escludere le aziende che ovviamente sono oggi anche loro un player importante nella diffusione e quindi sicuramente anche rendere paritetico l'incentivo per i privati e per le aziende potrebbe essere un fattore di agevolazioni".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.