da Milano
Per la benzina lultimo record - la «soglia psicologica» delle 2.500 vecchie lire, pari a 1,292 euro a litro - è già storia vecchia. In autostrada, infatti, la verde è già oltre gli 1,3 euro per litro, grazie ai differenziali - fino a 8 centesimi di euro in più - previsti per gli impianti sulle grandi arterie. Il pieno per unauto di cilindrata medio-alta vola così a 65 euro, circa otto euro in più di quanto era necessario spendere solo un anno fa. Ma il caso delle autostrade non è l'unico: dai distributori notturni assistiti dal gestore agli impianti localizzati in zone dove i rifornimenti sono disagiati, sono molti gli impianti dove la nuova «soglia psicologica» di 1,3 euro al litro è già scavalcata.
La situazione è allarmante, ammette il presidente dellUnione petrolifera, Pasquale De Vita. Ma da parte delle compagnie «gli spazi di intervento sono pochi di fronte a questo incalzare delle quotazioni internazionali», aggiunge: «Oltre a frenare i rincari diluendo nel tempo, come stanno facendo da mesi, il trasferimento dei rialzi internazionali sui prezzi al consumo, non possono fare».
Anche perché le attuali quotazioni del petrolio, a suo avviso, non sono giustificabili se non con la speculazione: «La disponibilità di prodotto infatti c'è», e la pur comprensibile tensione dei mercati, dovuta al timore di non soddisfare la crescente domanda dei Paesi economicamente emergenti, non basta a spiegare lescalation.
L'unica carta da giocare, secondo il presidente dei petrolieri, resta quella fiscale, in mano al governo.
E al governo si appellano anche le associazioni dei consumatori (Adoc, Codacons, Adusbef e Federconsumatori) che in un comunicato congiunto chiedono «manovre congiunturali e strutturali immediate» per calmierare i prezzi dei carburanti dopo anni di promesse.
«Il governo - spiega Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori - ha aumentato l'accisa per tre volte di quattro centesimi dal 2002 al 2005. Ribadiamo che le accise si possono bloccare».
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