Sindaco Moratti, i suoi detrattori sostengono che lei sia rassegnata alla sconfitta. Vero o falso?
"Assolutamente no, io non mi rassegno mai quando combatto delle battaglie che sono di valori. Battaglie in cui credo, in questo caso per una città che amo profondamente come Milano".
Ma chi è davvero Pisapia? Un estremista travestito da moderato?
"La sua storia politica è quella... D'altra parte lui in Parlamento è stato eletto tra le fila di Rifondazione Comunista".
I milanesi hanno capito le implicazioni di un’eventuale vittoria di Pisapia sul modo in cui la città verrà governata?
"Io credo di sì, credo che abbiano capito che ci sono due visioni della città profondamente diverse. Una è basata sul concetto di libertà, difesa della famiglia e della vita. Libertà di creare il proprio futuro puntando sulle proprie capacità, ma essendo anche aiutati e sostenuti nei momenti difficili. La nostra è una visione di collaborazione tra pubblico e privato, senza gravare, nemmeno in un momento di difficoltà economica, sui cittadini con tasse e tariffe. Dall'altra parte c'è un modello centralista, nel quale la collaborazione tra pubblico e privato non è vista come un valore e la famiglia non è centrale. Per loro il futuro è un sogno che non è basato su presupposti concreti. E questo è pericoloso".
Tre ragioni per le quali i milanesi dovrebbero preferire Moratti a Pisapia…
"Milano è una città che cresce e si sviluppa grazie a una concezione che è della Moratti, ma anche del centrodestra e delle giunte che mi hanno preceduto. C'è una continuità nello sviluppo che nonostante una difficile congiuntura ha portato a una crescita economica: il saldo delle imprese milanesi (quelle che hanno chiuso e quelle che hanno aperto) è in positivo di 22mila aziende. Siamo riusciti a non aumentare né tasse né tariffe e abbiamo dato tanti aiuti alle famiglie".
Dicono che lei sia fredda, in ogni caso incompresa dagli elettori: ha qualcosa da rimproverarsi o è solo un problema di percezione /comunicazione?
"Io sono timida e quindi a volte la timidezza mi porta a fare un passo indietro. Ad aspettare che siano gli altri a venire da me".
In questa campagna si è parlato di tutto tranne che di Milano e del modo in cui lei ha governato la città: si considera un buon sindaco? E perché?
"Abbiamo governato la città in anni molti difficili. Abbiamo avuto dei tagli giustificati da una linea di rigore del governo ma che ci hanno portato a non riuscire a dare ai milanesi tutto quello di cui hanno bisogno. Ma abbiamo fatto tutto quello che abbiamo potuto".
Tra le sue decisioni ce n’è una che la inorgoglisce e di cui non si è parlato in campagna?
"Il bonus bebè per le mamme che così hanno la possibilità di stare con i propri figli. Certamente non farei mai quello che è scritto nel programma di Pisapia: un bonus per l'interruzione della gravidanza".
Da milanese quale è il suo sogno per la Milano di domani e per i giovani?
"Milano che continua il suo sviluppo e continua a essere un punto di riferimento per l'Italia e il mondo. Una città capace anche nei momenti più difficili di essere attenta a chi ha bisogno. Una città internazionale, nella quale l'impresa è considerata un valore. Una città che offre opportunità a chi la sceglie, Milano è per scelta non per nascita, perché accoglie nel rispetto delle regole".
Una frase per convincere i milanesi ad andare alle urne e a votare per lei.
"Votate per un
modello di città che non prevede tasse, aumenti di tariffe e che continuerà a investire nelle politiche a difesa della famiglia e in quegli strumenti capaci di creare occupazione e lavoro in modo particolare per i giovani"
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