Milano - Forse aveva sognato - e sperato - di poter essere fra i titolari in campo, protagonista della serata, scolpendo nella memoria di tutti i tifosi interisti una data: 20 aprile 2010. Nei suoi desideri più grandi di sicuro c'era quello di mettere a segno un gol decisivo entrando così, a pieno diritto, nella storia dell'Inter. Invece è andata a finire malissimo. Nel giorno più bello, per l'Inter, quello della vittoria per 3-1 sul Barcellona campione d'Europa (e del mondo) in carica, lo squadrone di Messi e Ibrahimovic, Mario Balotelli è riuscito a rovinare la festa. Fischiato per una giocata sbagliata ha insultato tutta la curva. Ma non è finita lì. Rientrando negli spogliatoi, a fine gara, quando i suoi compagni festeggiavano per l'impresa riuscita, lui ha pensato bene di gettare a terra la maglia. Un gesto inqualificabile. Il peggiore in assoluto che un giocatore possa fare.
I fischi e la rabbia Pur avendolo tenuto in panchina Mourinho ancora una volta gli ha dato fiducia. Lo ha buttato nella mischia in un momento clou della gara, quando bisognava stringere i denti e portare a casa il risultato. Balotelli è entrato al posto di un esausto Milito, al 30' del secondo tempo. Nelle sue mani - e nei suoi piedi - un quarto d'ora di gioco (più quattro minuti di recupero). Doveva ridare linfa al contropiede dei nerazzurri, schiacciati dalla fortissima pressione dei blaugrana che cercavano a tutti i costi di accorciare il risultato. Lui ha fatto quello che poteva. La tensione era forte per tutti. Balotelli ha sbagliato, più di una volta, e dalla curva sono piovuti i fischi. Non tanto - e non solo - per gli errori. A infastidire i tifosi era l'aria di supponenza, lo scarso impegno che il giocatore mostrava in campo, giocando con una certa sufficienza. Supermario - così lo chiamavano fino a ieri i tifosi - se l'è presa ed ha reagito in modo scomposto, rivolgendo insulti pesanti a tutta la curva (vaff... figli di...). Ripreso dalle telecamere il labiale è impietoso.
La maglia gettata a terra La scena madre della tragedia si è consumata dopo il triplice fischio finale. Mentre i suoi compagni festeggiavano per la grandissima vittoria lui si toglieva la maglia, la numero 45, e la gettava per terra. Il gesto più grave nella simbologia sportiva. Una scena bruttissima e dolorosa per i milioni di tifosi nerazzurri. Materazzi non l'ha presa bene e l'ha aggredito, trasformandosi da compagno di squadra in ultras. Ibrahimovic ha assistito alla scena ed è rimasto basito: "I miei compagni non avevano mai visto un giocatore scagliarsi così contro un compagno. Se l'avesse fatto con me l'avrei lasciato a terra in due secondi". Nel garage di San Siro sono volati fischi e insulti contro Balotelli, ormai solo contro tutti. A difenderlo, facendogli da scudo, un servizio d'ordine eccezionale: Massimo Moratti e Marco Tronchetti Provera. Il presidente ancora una volta perdona il suo giocatore scapestrato: "Sono talmente felice per la vittoria che penso che questa cosa si rimarginerà. Per Mario una lezione dura, ma gli servirà sicuramente".
Lo psicologo Al di là delle belle parole da "buon padre di famiglia" di Moratti, il commento più pesante è quello del capitano, Javier Zanetti: "L'appoggio del gruppo non gli è mai mancato. I fischi vanno accettati soprattutto in un momento in cui i tifosi stavano soffrendo con noi. Mario deve capire ancora molte cose e fare bene quello che sa, giocare a calcio". Mourinho, magnanimo, gli manda a dire che sabato giocherà titolare contro l'Atalanta, visto che col Barça si è risparmiato. Tutto, ancora una volta, sembra poter essere risolto nel migliore dei modi. L'Inter è in corsa su tutti i fronti: campionato, Champions e Coppa Italia. Perché rovinare tutto con delle bizze così stupide? Chi davvero vuole bene a Balotelli, forse, dovrebbe convincerlo che la cosa che gli servirà di più, nel futuro, è un buon psicologo.
Perché gettare alle ortiche una carriera sportiva sarebbe un gran peccato. Ma soprattutto per un'altra ragione. Prima che giocatori e campioni si deve essere uomini. E il primo dovere di un uomo è domare il proprio istinto animale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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