Bambini stressati, troppe attività extrascolastiche

Adulti in miniatura, affetti dagli stessi mali e dalle stesse ansie dei loro genitori: orari da rispettare, ogni singolo momento della giornata pianificato, sempre in corsa contro il tempo per ottenere la massima efficienza. È questo il ritratto dei bambini svizzeri, secondo la Commissione federale per l’infanzia e la gioventù. Il gruppo di 20 esperti è giunto alla conclusione che le nuove leve sono troppo stressate, proprio come gli adulti. Il motivo? Conducono una vita simile a quella dei loro genitori. Ormai non c’è più spazio per giocare, ma nemmeno per annoiarsi, una condizione che non necessariamente è un male.
Il lunedì la lezione di pianoforte, il martedì il corso d’inglese, il mercoledì l’allenamento, il giovedì la lezione di chitarra, il venerdì il corso di pittura. Dopo la scuola, il tempo dei bambini è scandito da impegni costanti che non danno tregua. Uno stile di vita che finisce per essere dannoso. Secondo la commissione, i bambini hanno bisogno di più tempo libero, nel senso di libero da impegni. «I genitori – si legge nello studio – occupano sempre più i figli con attività che ritengono utili per la loro riuscita scolastica e sociale. Ma ciò che molti adulti considerano inattività e noia, costituiscono per i bambini importanti momenti di transizione, spazi da colmare spontaneamente o pause creative». Insomma, stimolare continuamente i bambini rischia di stressarli, ma anche di prosciugare la loro inventiva. In sostanza, le conclusioni dello studio sono un vero e proprio elogio dell’ozio e del suo valore educativo. «Gli adulti devono prendere coscienza di questo problema», dice Pierre Maudet, presidente della commissione, che lancia un altro suggerimento: scegliere orari di lavoro più compatibili con la vita familiare. Come dire: più che strutturare il tempo dei figli, sarebbe opportuno che i genitori passassero più tempo con loro.
Insomma, tutto da rivedere. Anche perché lo stile di vita dei più piccoli rischia di ripercuotersi sulla loro salute, anticipando malattie che solitamente si presentano nell’età adulta. Per gli esperti, però, non è solo lo stress a mettere in pericolo la salute dei bambini, ma anche la mancanza di movimento. La commissione suggerisce di incentivare le attività fisiche, proponendo un minimo obbligatorio di tre ore di educazione fisica alla settimana in tutti i Cantoni, nel rispetto del piano d’azione dell’Organizzazione mondiale della salute, adottato nel 2004 a Budapest.

Attività fisica che dovrebbe svolgersi all’aperto. Invece anche in Svizzera il cemento avanza. «Lo spazio pubblico è sempre più esiguo – precisa la commissione -, oltre a essere invaso dal traffico, dalle costruzioni e dalle attività commerciali».

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