Roma - Non sarà un carrozzone. Il modello è Credit Agricole, nata dal territorio ma poi confluita in una struttura unica. Il consiglio dei ministri approva il disegno di legge per istituire la Banca del Sud, il nuovo istituto per il sostegno al Mezzogiorno fortemente voluto dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. In base al provvedimento la banca dovrà aumentare la disponibilità del credito destinato al mezzogiorno. Prevista anche l’emissione di bond per canalizzare il risparmio a sostegno di progetti imprenditoriali e a incrementare l’occupazione al sud. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, sarà il coordinatore del piano per il Sud, all’interno del quale rientra il progetto della banca.
La Banca del Mezzogiorno "Il mezzogiorno è l’unica parte d’Italia senza banche proprie. C’erano, ma sono venute meno". Il titolare del dicastero di via XX Settembre spiega che la banca del Sud "si chiamerà Banca del Mezzogiorno" dal momento che "alcuni a Napoli hanno già registrato il nome Banca del Sud". Qui "non si parlerà inglese", assicura Tremonti, ma ci si occuperà del piccolo e medio credito. "La nostra impressione è che l’attività delle banche non del Mezzogiorno, ma attive nel Mezzogiorno, vede maggiore raccolta piuttosto che impieghi nel Sud", continua il ministro dell’Economia sottolineando come al Sud ci siano "cartelli invisibili che indicano 'area debancarizzata'". Il titolare dell'Economia ci tiene a sottolineare che il modello è Credit Agricole, una banca "nata dal territorio ma poi confluita in una struttura unica". "Il nostro modello è un pò quello, ma è un modello disegnato dallo Stato ma realizzato dai privati - puntualizza Tremonti - lo Stato avrà il ruolo del socio promotore".
Sostegno a pmi e infrastrutture Insieme alla Banca del Sud, per il Mezzogiorno arrivano anche i bond agevolati per il sostegno alle piccole e medie imprese e la realizzazione di infrastrutture. Nel disegno di legge approvato dal consiglio dei ministri, è previsto infatti che la Banca "opera come istituzione finanziaria di secondo livello, sostenendo progetti di investimento nel Mezzogiorno e promuovendo in particolare il credito alle piccole e medie imprese". Il sostegno "deve essere prioritariamente indirizzato a favorire la nascita di nuove imprese, l’imprenditorialità giovanile, l’aumento dimensionale e l’internazionalizzazione, al fine di creare maggiore occupazione".
Il fronte Fitto-Prestigiacomo Nuovo scontro in consiglio dei ministri tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e la fazione "sudista" dell’esecutivo, capitanata dai ministri Raffaele Fitto e Stefania Prestigiacomo. Secondo quanto si apprende, i due ministri hanno espresso forti perplessità sul ddl che istituisce la Banca del Sud, considerato uno strumento non idoneo a rilanciare il Mezzogiorno e colpevole di sottrarre risorse ad altri interventi. Insomma, durante la riunione si è riproposto lo scontro di una settimana fa, in occasione dell’ultimo cdm.
Ma Fitto non firma Le critiche più aspre al provvedimento sono arrivate dunque da Fitto, che nonostante fosse ministro "concertante" non ha firmato il ddl. Non solo: in Cdm, l’esponente pugliese del Pdl ha definito "inefficace" la Banca del Sud, chiedendo che le osservazioni critiche vengano messe a verbale.
Fitto ha comunque votato a favore del provvedimento, raccogliendo l’invito all’unità rivolto dal premier Berlusconi al termine dell’animata discussione. Ora il confronto si sposterà in Parlamento, dove potrebbero essere apportate alcune modifiche che tengano conto, almeno in parte, delle critiche dei "sudisti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.