da Milano
Centomila euro per la fondazione dedicata ad Aniello Califano, autore di «canzoni famose ancora oggi: Serenata a Surriento, Tiempe belle e na vota, la stupenda O mare e Margellina, Ninì Tirabusciò e di quella sorta di inno non solo napoletano ma addirittura nazionale che è O surdato nnammurato». Cinquantamila allassociazione sportiva dilettantistica Real Bagnanese, altrettanti «allAssociazione culturale Europa Unita con sede in Frattamaggiore, impegnata a sviluppare i valori sociali, culturali e tradizionali dei Comuni a nord di Napoli». Centomila euro al Premio Guglia «per diffondere la cultura cinematografica napoletana» e duecentomila per il Festival della satira di Salerno. Fino ai centomila euro al Comune di Mirabella Enclano, in provincia di Avellino, per i danni provocati dal sisma del 1962.
Sono solo alcuni dei provvedimenti con cui il Consiglio regionale campano, a margine della discussione sul bilancio 2007, ha distribuito centinaia di contributi e finanziamenti a enti, associazioni, parrocchie, sagre e carnevali, società sportive, comitati e fondazioni. Dallassociazione multiculturale Pysanka con sede in Pagani al Centro diurno socioeducativo polifunzionale nel quartiere Belvedere di Battipaglia. Dallassociazione sportiva Rugby Santa Maria Capua Vetere alla cooperativa Araba Felice di Mondragone. DallAccademia vesuviana di tradizioni etnostoriche di Somma Vesuviana alla Pro Loco di Ceppaloni per la Sagra della Porziuncola e del formaggio pecorino.
Addio rigore
E meno male che il governatore Antonio Bassolino aveva rivendicato «il risanamento finanziario e il contenimento della spesa corrente» come «linea di intervento fondamentale della manovra». Promessa travolta, la sera del 30 dicembre, da una valanga di ordini del giorno di ogni tipo: scritti a mano, scarabocchiati, cancellati e riscritti dai consiglieri di centrosinistra. Tutti ansiosi di perorare le cause più disparate del territorio in cui mietono (e chiederanno ancora) voti.
Alla fine gli ordini del giorno sono arrivati alla quota record di 160 (di cui 105 presentati in extremis in Consiglio, gli altri già passati in commissione). E poiché serano fatte le nove di sera, è stato lo stesso assessore al Bilancio Antonio Valiante a chiedere di non leggere né discutere né votare uno per uno gli ordini del giorno. Proposta naturalmente accettata dai consiglieri di centrosinistra, ben felici di affrettare i tempi per tornare a casa a preparare il cenone di San Silvestro. «Altrimenti sarei intervenuto su tutti gli ordini del giorno e li avrei tenuti in aula fino a Capodanno», spiega Salvatore Ronghi, consigliere di An.
Alla fine la montagna di carte ha partorito per le casse regionali un aggravio di spesa di 59 milioni di euro, secondo i calcoli di Ronghi. Il quale, dopo aver denunciato il caso durante la seduta incriminata («Dove sta il rigore? Vergogna!») ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, di cui è nota la sensibilità per la battaglia contro gli sprechi («Io e tanti altri non ci arrendiamo e contiamo su di lei per sentirci meno soli»).
Il caro-antibiotici
Battaglia di principio, ma anche questione di conti. Se cè una Regione che non può proprio permettersi di scialare con i soldi pubblici, è la Campania. Negli anni scorsi Bassolino ha aumentato Irpef, Irap e accisa sulla benzina. E la sera del 30 dicembre, terminata la seduta del Consiglio, la giunta si è riunita per deliberare lintroduzione di un ticket sui medicinali, con cui prevede di incassare fino a 60 milioni di euro. Misura definita dalla Cgil «odiosa, e adottata in disprezzo a ogni regola democratica».
Così, mentre i campani apprendevano di dover sborsare 1,5 euro per ogni confezione di antibiotici, il campionato mondiale di tuffi da grandi altezze di Amalfi otteneva 100mila euro e il Carnevale Savianese 10mila. E mentre i malati si apprestano a pagare fino a 3 euro in più per ogni ricetta che prescrive antiinfiammatori, lAssociazione «San Giuliano martire di Giugliano» incassa 100mila euro per «divulgare la storia del territorio legata alla tradizione storico-religiosa del popolo giuglianese».
Le parrocchie
Non che tra i 160 ordini del giorno manchino enti e associazioni meritorie ed esigenze di pubblica utilità. Ma sono inevitabilmente affogate nelle prebende clientelari e, in ogni caso, prive di adeguata istruttoria e motivazione. Così si avverte la necessità di uno «screening sulla presenza di talassemie, emoglobinopatie e sferocitosi ereditaria», ma si limita lesame «al territorio della Valle del Sangro», dirottando 200mila euro allAsl 1 di Salerno. E tutti gli altri? La sacrosanta politica di «riduzione del rischio idrogeologico» diventa motivo di contributi da 250mila euro a tre Comuni. Per non dire della dozzina di parrocchie selezionate per ricevere contributi di centinaia di migliaia di euro.
Giusto anche promuovere «la diffusione del bilancio sociale» negli enti locali e nelle imprese. Peccato che costi 250mila euro. Non sarebbe stato meglio cominciare dal bilancio regionale?
giuseppe.salvaggiulo@ilgiornale.it
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