Berlino - Secondo fonti ufficiali tedesche la causa dell’epidemia di E.coli è da individuarsi nei germogli crudi (di soia e altri legumi) prodotti da un’azienda biologica di Bienenbuettel, nel nord della Germania. Lo ha annunciato Reinhard Burger, direttore dell’istituto Robert Koch (Rki), che si è riunito questa mattina a Berlino con i membri dell’Ufficio federale per la tutela dei consumatori e la sicurezza alimentare e dell’Istituto federale per la valutazione dei rischi. Il bilancio dei morti dell’epidemia di e.Coli ieri è salito a 30 (29 tedeschi e una svedese) e circa 3mila malati nel giro di cinque settimane. "Sono i germogli" la causa, ha dichiarato Burger, direttore dell’istituto Robert Koch, nel corso di una conferenza stampa a Berlino dei tre istituti sanitari federali impegnati nel dossier. Secondo le analisi "le persone che hanno mangiato questi germogli hanno nove volte in più la possibilità" di contrarre i sintomi dell’infezione da batterio E.coli, in confronto a coloro che non li hanno mangiati, ha precisato Burger. Ci sono stati esami "multipli" nei terreni e sui prodotti dell’azienda Gaertnerhof a Bienenbuettel, nel nord della Germania, che hanno confermato la presenza del batterio, ma "la serie di indizi è così forte" che ormai abbiamo identificato l’origine del contagio, hanno spiegato i responsabili sanitari.
Cessa l'allarme sulle verdure I tre istituti sanitari hanno annunciato ufficialmente inoltre il ritiro del divieto di consumare cetrioli, pomodori o insalata cruda, costato già centinaia di milioni di euro agli agricoltori europei. "Non ci sono più motivi per mantenere queste raccomandazioni", ha dichiarato uno dei dirigenti. Sembra inoltre che la "fonte del contagio non sia più attiva" e che "le cifre di nuovi contagi stiano diminuendo", ha aggiunto. "Non ci sono altre piste serie al di fuori dei germogli di soia", ha concluso Burger rispondendo a una domanda di un giornalista che chiedeva se l’origine del batterio killer sia questa al 100 per cento. Fino ad ora al ministero della salute non è giunta nessuna segnalazione di allerta sulla possibilità che siano i germogli di fagioli ad aver provocato il focolaio epidemico dell’E. Coli in Germania. Lo ha reso noto Silvio Borrello, direttore del dipartimento sicurezza alimentare del ministero della salute subito dopo aver appreso dell’ultima ipotesi sulla fonte del contagio.
La Russia permetterà l'importazione Intanto la Russia permetterà l’importazione di alcuni vegetali provenienti da determinati paesi della UE. Bruxelles intende dare alla Russia garanzie per la sicurezza di alcuni tipi di ortaggi da paesi specifici - ha detto il capo dell’Authority sanitaria russa Gennady Onishchenko - e di conseguenza Mosca risolverà il problema di approvvigionamento di verdure fresche. La Russia a causa dell’infezione in Europa da Escherichia coli aveva posto un embargo generico sui prodotti agricoli provenienti da tutti i paesi dell’UE.
Ma ora "le posizioni sono molto più vicine", ha detto Onishchenko a seguito della sua partecipazione al vertice UE-Russia oggi a Nizhnij Novgorod. Onishchenko non ha specificato i tempi e la durata del prime consegne. Egli ha sottolineato la prima fase inizierà quando si troverà l’accordo sui parametri e l’UE preparerà tutti i documenti necessari.
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