Sognando Beckham. Si capita anche a noi: in Italia. Sarebbe bastato trovarsi oggi, intorno all’una all’aeroporto di Fiumicino, per capire e capitolare. Da Dubai arriva il Milan con il suo squadrone a sei stelle, ma chi ti cerca l’occhio bramoso di ragazzi e ragazzine? Nessun altro che il biondo, angelico , fustino inglese dal piede divinizzato quanto altre parti del suo corpo. Cori da stadio ed entusiasmo alle stelle, hanno raccontato i presenti, hanno scandito il passaggio dei milanisti e dell’inglese: gruppo unito ma come fossero due corpi separati. Scene da film o da calcio ancorato al tifo ruspante più che agli sgarbi ultras. I cacciatori di autografi e foto ricordo si sono divertiti quanto mai, tutti gli obbiettivi puntati su Beckham che, essendo avvezzo a tanto fanatismo, si è lasciato trascinare nella bolgia mediatica, giubbotto di pelle nera, pantaloni di ugual colore, una sciarpa scura ,di raso, al collo per dare un tono al look e far la differenza con la divisa sociale rossonera. Scortati da polizia e carabinieri, i giocatori sono arrivati al pullman tra applausi e cori di incitamento, ma il dubbio ha regnato sovrano: contavano loro o contava Beckham? Ragazzini e ragazzine si sarebbero accalcati così numerosi per i pur idolatrati Kakà, Ronaldinho, Pato e compagnia viaggiante?
Per quanto l’operazione Beckham possa venir ritenuta soltanto pubblicitaria, nulla potrà mai dimostrare che il suo arrivo non è stato apprezzato e ben accolto dai giovani. Salvo pensare che tutto, ma proprio tutto, sia organizzato nei dettagli, compresa la claque come capita negli studi televisivi. Beckham nel mondo resta un caso di marketing, più che un caso calcistico. L’Italia del pallone lo sta scoprendo. E lui fa di tutto per stare al centro dell’attenzione, senza falsi pudori. Arrivato a Roma, ha chiesto alla società il permesso di andare a fare un giro per la città. Rapido pranzo, eppoi in auto accompagnato da Victoria, che l’ha raggiunto nella capitale. A sera rientrerà nel ritiro della squadra, che domenica affronterà la formazione di Spalletti.
E siccome dubbio chiama dubbio, parola chiama parola, e nessuno sarà mai convinto che l’inglese se ne andrà agli inizi di marzo, come previsto dal contratto con il Milan, il suo agente è dovuto intervenire ancora una volta per stroncare ogni illazione. Dagli Stati Uniti, Alexi Lalas, ex giocatore conosciuto in Italia, ed ex manager dei Los Angeles Galaxy, ha ipotizzato un addio del giocatore alla società, proprio in coincidenza di questo viaggio.
Allora Simon Oliveira, portavoce di Beckham , ha inviato la smentita:”Quella di Lalas è un’opinione, ma ricordiamo che lui non avuto alcun ruolo nella stipula del contratto. David ha recentemente confermato che il 9 marzo tornerà negli Stati Uniti per unirsi ai Galaxy in vista della nuova stagione”. Alla prossima. Smentita.
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