La bellezza secondo Alberto Lattuada Omaggio al regista di «Luci del varietà»

Oggi inaugurazione della mostra con le foto di scena. Allo spazio Oberdan 14 sue pellicole

La bellezza secondo Alberto Lattuada Omaggio al regista di «Luci del varietà»

«Ecco finalmente un regista con una faccia, comunque essa sia, con un mestiere, con un sapore, con una cosa da dire, necessaria». Con queste parole un critico cinematografico battezzò l'esordio dietro la macchina da presa del regista milanese Alberto Lattuada. Era il 1943 e il giovane artista che negli anni successivi sarebbe diventato uno dei maestri del cinema italiano, guidando attori come Totò, Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, inaugurava con il lungometraggio Giacomo l'idealista una carriera che sarebbe durata quasi cinquant'anni. Oggi, a due anni dalla scomparsa di Lattuada, la Fondazione Cineteca Italiana, che egli stesso contribuì a fondare nel 1947 assieme a Gianni e Luigi Comencini e a Mario Ferreri, vuole rendergli omaggio con una mostra fotografica ed una rassegna di film. Gli italiani si voltano: la bellezza secondo Lattuada. Così è intitolata, riprendendo una sua pellicola del '53, l'esposizione, curata da Piera Detassis e Paolo Mereghetti, che da oggi (fino al 16 aprile) all'Area Metropolis 2.0 di Paderno Dugnano, esibirà, attraverso foto di scena e immagini scattate sul set, le attrici che lavorarono nei suoi film dal '43 all'80. Nomi importanti di splendide donne e grandissime interpreti, non di rado scoperte e lanciate nel mondo del cinema proprio grazie all'intuizione di Lattuada. Attraverso i volti e i corpi di Anna Magnani, Sophia Loren, Silvana Mangano, Virna Lisi, Catherine Spaak, Clio Goldsmith, Dalila Di Lazzaro, Nastassja Kinski e Carla Del Poggio, che Lattuada sposò nel 1945, la mostra darà forma a quell'universo femminile dall'irresistibile e complessa sensualità che il regista seppe creare nei suoi film: quasi un «manifesto della leggiadra follia erotica di Alberto Lattuada» suggerisce, introducendo la manifestazione, Piera Detassis, attesa per la serata inaugurale presentata da Paolo Mereghetti (17 gennaio, ore 20.30). Durante l'evento sarà anche proposta l'attesa riedizione di un libro divenuto ormai introvabile: Il taccuino dell'aiuto regista (Fondazione Cineteca Italiana e Ponte alle Grazie), realizzato nel 1944 dallo scrittore Aldo Buzzi, che fu assistente e sceneggiatore di Lattuada e che dello stesso regista sposò la sorella Bianca. A seguire, alla presenza di Francesco Lattuada, figlio del maestro, che nel mondo del cinema iniziò a lavorare proprio a fianco del padre, sarà proiettato il film Venga a prendere il caffè da noi, in cui Lattuada seppe dirigere magistralmente Ugo Tognazzi, Milena Vukotic, Francesca Romana Coluzzi e Angela Goodwin, per dar vita a quel grottesco mondo di provincia sulle rive del lago Maggiore, raccontato da Piero Chiara nel romanzo La spartizione. Quattordici sono invece i titoli previsti nella rassegna filmica curata da Paolo Mereghetti, I Lattuada.

Un cinema di Famiglia, con cui la Fondazione Cineteca Italiana, in collaborazione con la Provincia di Milano, vuole celebrare, allo Spazio Oberdan, per i prossimi tre mesi (fino al 29 aprile), le regie di Alberto Lattuada, i ruoli interpretati dalla moglie attrice Carla Del Poggio, le realizzazioni come direttore di produzione della sorella Bianca e le sceneggiature del cognato Aldo Buzzi.
Lattuada Area Metropolis 2.0, Via Oslavia 8, Paderno Dugnano (tel. 02.9189181) e allo Spazio Oberdan, Viale Vittorio Veneto 2, Milano (tel. 02.77406300)

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