Alla fine il film con il maggior numero di candidature, ben 18, ai Premi David di Donatello, non è un film. O meglio è un film in sei parti, dunque una miniserie. Perché Esterno notte di Marco Bellocchio sul caso Aldo Moro, interpretato da Fabrizio Gifuni, candidato come migliore attore, nasce proprio per Raiuno, ma è stato selezionato prima al festival di Cannes, uscendo anche nelle sale distribuito da Lucky Red, e quindi soddisfacendo tutti i requisiti del regolamento dei David che, in questo modo, si pongono anche in maniera avanzata verso le nuove forme audiovisive o, per dirla con Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dei Premi dell'Accademia del cinema italiano, «del cinema extralarge di Bellocchio».
E se Esterno notte ha fatto ieri, nell'annuncio delle cinquine, quasi il pieno con 18 candidature su 20 categorie, subito dopo è arrivato Le otto montagne di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch a parità di candidature, 14, con La stranezza di Roberto Andò con cui condivide tutte quelle principali come film, regia e sceneggiatura, ma anche come miglior attore. Con una curiosità, se per il film tratto dall'omonimo libro montanaro di Paolo Cognetti sono presenti separatamente Alessandro Borghi e Luca Marinelli, per il film con Toni Servillo nei panni di Pirandello troviamo candidati, in tandem ma come un sol uomo, Ficarra e Picone. La scelta ha generato commenti ironici sui social, ma è pur vero che è stata la stessa casa di distribuzione Medusa a compilare la scheda di iscrizione indicando i due attori sempre uniti, come sono ormai artisticamente da 30 anni. Medusa peraltro corona la sua ottima annata con il David dello spettatore, andato alla commedia Il grande giorno di Massimo Venier con Aldo Giovanni e Giacomo che ha totalizzato il più alto numero di biglietti, un milione e tredicimila ingressi, e con le altre nove candidature per Nostalgia di Mario Martone, tra cui quelle per miglior film, regia e sceneggiatura ma, incredibilmente, non miglior attore, con Pierfrancesco Favino escluso quindi dalla possibilità di gareggiare nella fase successiva delle votazioni.
Il signore delle formiche di Gianni Amelio sul caso giudiziario di Aldo Braibanti condannato per plagio nel '68 raccoglie 11 candidature tra cui spicca quella di Luigi Lo Cascio come migliore attore protagonista, nel ruolo appunto di Braibanti, mentre ci si è dimenticati, tra i non protagonisti, del bravo Leonardo Maltese che aveva stregato tutti alla Mostra di Venezia, dove il film era in concorso, superato da Elio Germano.
Gli altri film italiani, tra i 26 che hanno ricevuto almeno una candidatura, si dividono, diciamo così, le briciole come L'ombra di Caravaggio di Michele Placido con 5, Il colibrì di Francesca Archibugi con 4 proprio come Siccità di Paolo Virzì che è forse uno dei grandi esclusi di questa tornata di votazioni. A sorpresa invece, l'esordio di Carolina Cavalli, Amanda, ha ricevuto 3 candidature sia come opera prima (dove ci sono altre due sue colleghe come Jasmine Trinca per Marcel! e Giulia Louise Steigerwalt per Settembre), sia per la migliore attrice, Benedetta Porcaroli (che se la dovrà vedere anche con Penélope Cruz per L'immensità), e per quella non protagonista, Giovanna Mezzogiorno.
L'appuntamento è ora per la notte delle premiazioni, il 10 maggio in diretta dai rinnovati Studi Lumina messi a disposizione da Cinecittà nella zona di Prima Porta a Roma, in una prima serata su Raiuno condotta da Carlo Conti affiancato da Matilde Gioli. Serata in cui, ha detto Stefano Coletta, direttore intrattenimento Prime Time Rai, ci sarà «anche un po' di show».
Sarà anche l'occasione per parlare al grande pubblico delle nuove iniziative del governo in campo cinematografico con Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura, che ha rinnovato l'annuncio delle agevolazioni per gli spettatori: «Investiremo 20 milioni di euro questa estate, tra giugno e settembre, per dare la possibilità al pubblico di vedere film italiani ed europei con un biglietto di 3,50 euro».
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