Sordità improvvisa, perché accade e quali sono i sintomi: perché bisogna intervenire entro 72 ore

Si tratta di una condizione che esordisce in pochissimo tempo, massimo 2-3 giorni. E si deve intervenire tempestivamente

Sordità improvvisa, perché accade e quali sono i sintomi: perché bisogna intervenire entro 72 ore
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L'ipoacusia neurosensoriale improvvisa, meglio nota come sordità improvvisa, è una condizione dall'esordio molto rapido - massimo 2-3 giorni - che può colpire l'orecchio umano. In medicina si raccomanda di intervenire tempestivamente, almeno entro le 72 ore, per evitare che lo stato perduri. Ma di cosa si tratta?

L'Istituto nazionale sordi del Regno Unito definiscono questa condizione come un deficit uditivo di 30 decibel che si esprime in 3 frequenze contigue. Si tratta, in sostanza, della perdita parziale o totale dell'udito di un orecchio, e la sua caratteristica principale è che si presenta in un breve arco temporale.

Purtroppo, ancora oggi, non è facile risalire alle cause. Nel 70% dei casi, infatti, non si conosce l'origine del problema. Sappiamo però che a provocare sordità improvvisa possono essere virus e batteri, come ad esempio quello dell'herpes zoster, o il più comune patogeno che provoca raffreddore o influenza. Un'altra causa la si può trovare nei traumi all'orecchio, o nei problemi vascolari (come l'ipertensione) che vanno a influenzare l'udito. Anche i tumori possono provocare sordità, così come certe malformazioni genetiche che riguardano la struttura dell'orecchio. Nell'elenco rientrano anche i farmaci ototossici come alcuni antibiotici (viene menzionata la gentamicina) e i chemioterapici. Altre possibili cause di perdita improvvisa di udito sono le malattie autoimmuni, e lo stress.

I sintomi di questa condizione sono piuttosto evidenti. Una caratteristica della ipoacusia neurosensoriale improvvisa è proprio la rapidità dell'esordio. La perdita di udito si manifesta velocemente, nell'arco di due o di tre giorni. Nella maggior parte dei casi interessa un solo orecchio e il paziente riferisce una sensazione di "orecchio tappato". Possono poi presentarsi capogiri, vertigini e problemi di equilibrio. Un altro sintomo caratteristico sono gli acufeni.

La diagnosi dovrebbe essere fatta tempestivamente, così da limitare i danni. Durante la visita, il medico controlla bene l'orecchio e la testa, controllando se vi sono stati dei traumi. Dopodiché valuta l'entità della perdita uditiva mediante l'esame dell'audiometria. Il professionista può anche procedere con una timpanometria o altri esami che verificano lo stato dell'orecchio. Possono inoltre essere prescritti esami del sangue e risonanza magnetica.

Una volta compresa la situazione si procede solitamente con un trattamento farmacologico che consiste nell'assunzione di cortisoni per via orale, o mediante iniezioni direttamente nel timpano. In alcuni casi si procede anche con ossigenoterapia effettuata in camera iperbarica. Possono aiutare anche l'olio di iperico, che è un noto antinfiammatorio, l'olio essenziale di lavanda e camomilla, il Ginkgo Biloba e la vitamina B12. Nei casi più difficili si ricorre all'uso di protesi acustiche.

I medici raccomandano di fare molta prevenzione per evitare il più possibile l'insorgenza di questa

condizione. Fra i consigli forniti dagli esperti abbiamo l'evitare i rumori forti, il trattamento delle infezioni dell'orecchio, l'esclusione di farmaci ototossici ove possibile, e il monitoraggio regolare del proprio udito.

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