Di solito ci prendono. Vanno a fiuto e competenza: il primo per studiare, il secondo per capire e non farsi sbancare. Bene, i bookmakers hanno già composto il loro podio olimpico. Ovviamente a suon di quote. Chi è favorito varrà meno rischi, chi lo è di meno vale un rischio e una quota più alta. Ed allora gli Usa del basket sono da oro, seguiti dalla Spagna. I cinesi hanno la quota più bassa per chi otterrà il maggior numero di medaglie, seguiti dagli americani. Argentina e Brasile si giocano, con differenza minima (0,50), il successo nel torneo di calcio.
Appunto frugando fra le quote, abbiamo cercato di comporre il podio d’Italia. Tra qualche sorpresa, qualche dimenticanza e qualche illusione. Difficile, quasi impossibile, andare a pescare tutte le chances dei nostri atleti di punta, alcuni sport non tirano nemmeno al mercato dei bookmakers. Ovvio puntare dritti sul nuoto, salvo ritrovarsi con un pizzico d’amaro in bocca. Se, infatti, la Pellegrini potrebbe valorizzare ogni scommessa, vincendo l’oro nei 400 stile libero (1,25) e l’argento nel 200 sl. (3,33), poco sotto Kate Hoff la favorita (1,75), Filippo Magnini è destinato al flop. Sì, questa non ce l’aspettavamo. Il nostro siluro delle piscine viaggia staccato dal francese Alan Bernard, il favorito dei 100 metri (quota 2,20), in quanto fresco recordman, ma anche dall’australiano Sullivan e dall’americano Lezak. Magnini affonda al quarto posto con una quota (10) che invita al gioco, non proprio alla speranza. Non resta che cercar altre soddisfazioni. Ma in acqua, Colbertaldo, la Filippi, la 4x200 maschile, e Rosolino, hanno poco appeal: tutti schiaffati nelle retrovie. Peccato!
Invece salgono agli onori del podio, addirittura medaglia d’oro, le ragazze della pallanuoto che bagnano il naso anche alle donne della pallavolo, forse le più accreditate fra tutti i nostri gruppi di squadra. Terzo posto ad onor di quote. Così come per il calcio, piazzato dietro Argentina e Brasile. Molto ottimismo per i nostri pugili che, presentandosi come campioni del mondo, godono del pronostico: Roberto Cammarelle per i supermassimi e Clemente Russo per i massimi. Due ori? Sarebbe da andare a ripescare i libri di storia, ma forse i bookmakers non hanno idee chiarissime sul valore degli avversari.
Scontato, per noi e per gli altri, il favore a Paolo Bettini nel ciclismo su strada, e così pure quello per le ragazze del fioretto che, in quanto a quota (2,80) se la giocano alla pari con la Russia. Idem per gli uomini della spada che hanno nell’Ungheria (3,50) gli avversari a pari possibilità. Non pervenuti i fiorettisti nell’individuale.
Facendo di conto, le medaglie d’oro sono arrivate a sette e qui qualcuno potrebbe obbiettare: ma la Ferrari Vanessa? E i canottieri? I tiratori? I bookmakers vanno per dimenticanze o disinteresse. Quindi godiamoci un argento annunciato per la ginnastica ritmica, ma non chiediamoci a quanto vogliano quotare la Vanessa. Accontentiamoci di una quota in zona bronzo per il tiro con l’arco delle donne ed un’altra per la Sensini nel windsurf, ma non chiediamo notizie di Josefa Idem nel k1500. Dimentichiamo sogni di gloria per lo judoka Maddaloni, ed anche per Ylenia Scapin e Lucia Morico. Anche se le ragazze sono in scia alle favorite. Godiamoci le nostre illusioni circa il podio di Andrew Howe, perchè i bookmakers lo infilano a malapena in finale (25) e non sbagliano puntando per l’oro su Irvin Saladino, il gattone panamense.
Le quotazioni più accreditate ci rifilano tra le 30 e le 32 medaglie delle quali una decina d’oro. Ancora un po’ lontano da questa prima scrematura (7 ori, 2 argenti, 4 bronzi), fatta tra quote e gare. Tutto sommato meglio confidare nelle dimenticanze dei bookmakers. E in un pizzico di competenza mancata.
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