Il bianco-seta luminoso di Melania Fumiko

Nel suo atelier abiti da cerimonia realizzati su misura

Margherita Tizzi

«Fumiko? Il mio secondo nome. Che era poi quello della prima Maestra di Cerimonia del Tè, di mia mamma». Melania Fumiko nasce a New York da una famiglia trentina che, dalla fine degli anni '70, aveva vissuto prima in Polonia e poi in Giappone. «Mia madre mi ha dato alla luce negli Stati Uniti, pochi mesi dopo aver lasciato il Sol Levante, un paese che coinvolse particolarmente i miei genitori e mio fratello, più grande di me - racconta Melania -. Sono, dunque, cresciuta in un ambiente filo giapponese, dove tutti parlavano giapponese. Ovviamente anche io ne ho subito l'influenza, anche se mi sento straniera per caso».

A 3 anni, infatti, la famiglia di Melania tornò in Italia. «Prima Roma, poi, dalle mie scuole superiori, Milano. Qui iniziai ad assaporare lo stile, a conoscerne i segreti. A 6 anni imparai a fare qualche ricamo a scuola e ricordo che contemplavo mia madre mentre si preparava per andare a teatro o a una serata speciale. Indossava spesso lunghe gonne in tessuti preziosi, riportati, da qualche viaggio. Il sogno di fare la stilista si interruppe momentaneamente quando capii che la mia famiglia voleva da me un futuro diverso. Così mi sono laureata in economia e marketing in Bocconi, e ho lavorato per il mondo della cultura, passando per la pelletteria moda e il settore dell'arredamento in pelle di alta gamma. Ma quando mia mamma è mancata, nel 2012, ho deciso di rischiare, di non sprecare altro tempo». Dopo ulteriori studi di sartoria e stilismo, e corsi di aggiornamento, dalle tecniche innovative di Shingo Sato agli approfondimenti sul ricamo d'alta moda e la tecnica Lunèville, Melania ha aperto il suo atelier di abiti sartoriali, da cerimonia e da sposa, dove privilegia il su misura, «per assecondare le donne e scoprire i loro punti forti». Dunque, in via Chiossetto 10, a Milano, la pulizia delle forme fa da padrona, per risaltare la grande attenzione artigianale nella realizzazione dei dettagli. E le materie prime di qualità, come le sete comasche, vivono incursioni temporanee di tessuti di provenienza internazionale, dal Giappone alla Turchia, dalla Thailandia all'Ecuador (da dove poi arriva il marito di Melania). Come accennato, alle collezioni da cerimonia e sera, addolcite da tessuti leggeri come chiffon e georgette, che sorprende per la presenza di un pizzo moderno, oltre alla preziosa duchesse, si affiancano, quelle da sposa. Nel 2019 sarà Yuki la protagonista. In giapponese significa neve, da qui abiti dall'eleganza essenziale. Un luminoso bianco seta avvolge quasi tutte le proposte, a eccezione di un completo presentato a contrasto di un tono più freddo per esaltare un gioco di strati e proporzioni, che lascia alla sposa libero sfogo per sorprendere i suoi invitati con molteplici cambi d'abito.

Mentre linee scivolate sul corpo si alternano a proposte con volumi più accentuati, il romanticismo bussa alla porta con il taglio della manica a campana, la firma stilistica di Fumiko. L'alternativa? Un bolero di pizzo a roselline.

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