Bilanci Grecia e Ungheria, nessun contagio per le nostre compagnie

Il sistema assicurativo italiano non rischia di ammalarsi di «febbre» greca o ungherese. A garantirlo è il presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini. «La situazione in Ungheria - ha detto prima di iniziare la lettura della relazione annuale dell’Istituto di vigilanza - è molto, molto modesta, quasi irrilevante per il settore assicurativo italiano». La situazione della Grecia invece «è a un livello un pochino più elevato, ma come impatto diretto non c’è da preoccuparsi». In entrambi i casi, «rispetto ad altri Paesi l’Italia è poco interessata, si parla di impatti dello 0,0 qualcosa e non destano preoccupazione», ma le prospettive incerte richiedono ulteriore rafforzamento di qualità e quantità del capitale. Il numero uno dell’Isvap ha invitato comunque alla cautela, perchè le notizie sulla crisi che circolano in continuazione «possono turbare i mercati aumentando la speculazione e c’è il rischio di fenomeni di contagio, da cui però l’Italia è lontana». Il sistema assicurativo italiano, infatti, ha un grado di solvibilità in linea con i maggiori Paesi europei e investe in modo più prudente, assicura Giannini.

Tuttavia «la buona tenuta del settore testimoniata dai dati del 2009 non consente di mettere in secondo piano le criticità emerse e deve indurre a considerare i rischi legati allo scenario macroeconomico dei Paesi più industrializzati soprattutto dell’area euro», ha concluso il presidente dell’Isvap.

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