Blair risparmia e vola «low cost»

Roberto Fabbri

Anche i grandi e famosi volano low cost, specialmente se incalzati da giornalisti che vogliono sapere quanto fanno spendere allo Stato per le loro vacanze private. È quanto si è alla fine risolto a fare Tony Blair, che sabato è rientrato da una settimana di relax in Toscana con la famiglia a bordo di uno spartano volo Ryanair, al costo di 49 sterline (circa 70 euro) a testa.
Il premier laburista britannico, ha appurato un inesorabile cronista del Daily Telegraph, ha fatto spendere ai contribuenti del Regno Unito nell’arco dei nove anni in cui è stato al vertice del governo, 130mila sterline (circa 200mila euro) per le sue ferie. Un conto salato, che comprende l’uso per sé e per la numerosa famiglia (moglie, quattro figli e talvolta anche la suocera) di aerei di Stato per i trasferimenti nei luoghi di vacanza, ma non i costi della sicurezza mobilitata per i Blair, che sono a carico del ministero degli Interni.
Aveva fatto rumore, a Natale del 2004, la rivelazione di un conto per lo Stato di 50mila sterline per un soggiorno a Sharm el Sheikh della famiglia del premier, che comunque alla curiosità (assai legittima, va detto) dei giornali ci ha fatto l’abitudine. La stampa accusa Blair non solo di viaggiare a spese dei contribuenti, ma anche di sfruttare la sua posizione per farsi invitare in lussuose residenze in Italia o ai Caraibi senza spendere un soldo. I giornali ce l'hanno particolarmente con sua moglie Cherie, che è anche un noto avvocato. Va all'estero a fare conferenze o a discutere cause di alto profilo incassando centinaia di migliaia di sterline ogni volta, ma le spese per la sicurezza sono sempre a carico dello Stato. Il caso più recente riguarda una causa in Malaysia: Cherie ha incassato una parcella di 300mila euro, ma per le guardie del corpo ne sono stati sborsati 15mila.
La signora, del resto, ha trovato il modo di far arrabbiare anche gli iscritti del suo partito. L’anno scorso, in campagna elettorale, era seguita per tutto il Regno Unito dal parrucchiere personale, che deve aver lavorato come un pazzo, visto che il conto finale - saldato in questo caso dai laburisti - è stato di undicimila euro.
In questa ultima occasione italiana, invece, i Blair sono stati ammirevolmente sobri. Il soggiorno privato di una settimana in Toscana non è costato un penny allo Stato, perché trascorso da ospiti nella villa del principe Strozzi a San Gimignano. Salutato il generoso nobile, il premier britannico si è trasferito con famiglia al seguito a Roma, dove ha incontrato il presidente del Consiglio Prodi ed è stato ricevuto da papa Benedetto XVI. Svolti i suoi compiti istituzionali, ha raggiunto - sempre accompagnato da moglie e figli - l’aeroporto di Ciampino da dove alle 16.55 è decollato per Londra Stansted.

Pochi passeggeri si sono accorti della loro presenza, perché i Blair sono stati fatti accomodare nelle primissime file. Un portavoce Ryanair ha precisato che «non è la prima volta che il premier si serve dei nostri voli». Molti inglesi si chiedono se sarà l’ultima.

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