Il blitz dei droni e l'attacco hacker: l'assalto ucraino alla Russia

Un incendio è scoppiato alle prime ore del mattino in un deposito di petrolio russo a Feodosia, in Crimea, in seguito a un attacco di droni ucraini

Il blitz dei droni e l'attacco hacker: l'assalto ucraino alla Russia
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L’esercito ucraino ha fatto sapere di aver condotto un attacco contro un grande deposito di petrolio nei pressi di Feodosia, città al largo della Crimea controllata dalla Russia. Alle prime ore del mattino un incendio, presumibilmente causato da un raid effettuato con droni, ha devastato l’intera area. I residenti hanno riferito di aver sentito diverse potenti esplosioni intorno alle 4,30 ora locale, poco prima che si alzassero le fiamme. Durante la notte sarebbero inoltre stati colpiti anche gli aeroporti di Belbek e Saky. Quello effettuato da Kiev in Crimea è soltanto l’ultimo di una serie di blitz condotti dagli uomini di Volodymyr Zelensky per danneggiare, se non distruggere, gli impianti energetici controllati da Mosca.

Il blitz che scuote la Crimea

"C'è un incendio al deposito petrolifero di Feodosia. I servizi di emergenza sono sul posto. Non sono state segnalate vittime o feriti", ha scritto su Telegram Oleg Kryuchkov, consigliere del capo delegato della Crimea installato dalla Russia. Il canale Telegram Astra, in seguito, ha invece chiarito che la struttura in fiamme era il Marine Oil Terminal, precedentemente già colpito dai droni a marzo. Ricordiamo che il terminal di Feodosia è il più grande della Crimea per la movimentazione di prodotti petroliferi. A Sebastopoli esiste solo un altro terminal di questo tipo.

Non sono state segnalate vittime dell'esplosione ma il danno sarebbe consistente. La Bbc ha spiegato che è stata dichiarata l'emergenza a livello municipale e che 300 persone sono state evacuate da Feodosia a causa dell'incendio. Le clip che circolano sui social media mostrano fumo calzarsi sopra il terminal colpito. Di pari passo, il ministero della Difesa russo dichiarava l’abbattimento sulla penisola di 12 droni ucraini su un totale di 21 velivoli senza piloti lanciati da Kiev.

L’attacco ucraino (e la tensione che sale)

Lo Stato maggiore ucraino ha affermato che i prodotti petroliferi spediti dal terminal colpito venivano utilizzati per "soddisfare le esigenze dell'esercito di occupazione russo". Kiev ha più volte affermato che gli attacchi alle strutture energetiche russe sono una giusta rappresaglia per gli attacchi di Mosca rivolti ai propri siti (che hanno spesso lasciato milioni di ucraini al buio).

L'esplosione in Crimea si è verificata mentre le autorità di Kiev dichiaravano che la loro aeronautica militare aveva abbattuto 32 droni e due missili lanciati dalla Russia verso la capitale ucraina durante la notte. Un missile Kinzhal è riuscito a eludere le difese aeree e ha colpito un'area attorno all'aeroporto di Starokostiantyniv, nella regione di Khmelnytskyi.

La tensione è dunque altissima. Nel frattempo i Paesi Bassi hanno consegnato il primo lotto di caccia F-16 all'Ucraina (il resto sarà inviato nel prossimo futuro). "Per la prima volta posso dichiarare ufficialmente che i primi F-16 olandesi sono stati consegnati all'Ucraina. Il resto dei 24 aerei sarà consegnato nei prossimi mesi", ha fatto sapere il ministro della Difesa olandese, Ruben Brekelmans.

L'altro attacco di Kiev

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha parlato di un "attacco hacker senza precedenti" subito nelle scorse ore dalla compagnia televisiva e radiofonica statale panrussa Vgtrk. "Voglio esprimere il mio sostegno al team Vgtrk - ha affermato Peskov - La nostra holding statale, una delle più grandi, si trova ad affrontare un attacco hacker senza precedenti alla sua infrastruttura digitale. In questo momento, stanno facendo enormi sforzi per superare le conseguenze di questo attacco hacker".

Gli esperti, ha aggiunto il portavoce, stanno attualmente lavorando per "scoprire tutte le circostanze e capire dove portano le tracce". Nella notte del 7 ottobre, scrive Tass, hacker avrebbero attaccato i servizi online di Vgtrk.

Come conseguenza alcuni canali e stazioni radio riconducibili al newtork risultavano non più disponibili. Il servizio stampa Vgtrk ha, tuttavia, riferito che l'attacco non ha causato danni significativi al lavoro dell'azienda mediatica.

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