Razzi dal Libano, missili Houthi e minaccia di Hamas: Il 7 ottobre "caldo" di Israele

Questa mattina hanno avuto inizio le commemorazioni per l'attacco di un anno fa. Nuovi bombardamenti di Israele a Beirut. Sirene a Tel Aviv in serata per nuovi raid dal Sud del Libano

Razzi dal Libano, missili Houthi e minaccia di Hamas: Il 7 ottobre "caldo" di Israele
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Le Idf, in serata, hanno messo in guardia i civili libanesi dal tuffarsi in mare o dal sostare sulle spiagge del Libano meridionale: il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle Idf, ha diffuso un "avviso urgente" alle persone dal fiume Awali, situato a nord di Sidone, verso sud poiché la Marina israeliana inizierà presto a operare contro Hezbollah nella zona.

In serata, secondo quanto riportato dai media libanesi, sei raid israeliani hanno colpito la periferia sud di Beirut: le Idf hanno chiesto ai civili che si trovano nei pressi di due edifici a Dahiyeh, roccaforte di Hezbollah, di evacuare immediatamente, in vista di imminenti attacchi. L'esercito israeliano ha poi annunciato che l'aviazione ha attaccato il quartier generale dell'intelligence di Hezbollah. Le sirene dei razzi in arrivo hanno suonato a Tel Aviv e in altre città del centro poco fa, a seguito del lancio di razzi dal Libano, secondo quanto dichiarato dall'esercito. Nell'area di Tel Aviv si sono sentiti forti boati. Hezbollah si assume la responsabilità del lancio dei razzi, sostenendo di aver preso di mira la base di Glilot, nei pressi di Tel Aviv. La base ospita una unità di intelligence ed è adiacente al quartier generale del Mossad.

Una giornata di guerra e commemorazioni

Un anno fa il Medio Oriente tornava a esplodere come non accadeva da anni. Una lunga giornata di commemorazioni ma anche di guerra: nel luogo del festival Nova a Reim, il Presidente israeliano, Isaac Herzog, ha preso parte alla cerimonia insieme alle famiglie delle vittime. I parenti e i sostenitori dei prigionieri israeliani tenuti a Gaza si sono, invece, radunati fuori dalla residenza privata di Benjamin Netanyahu:la folla è rimasta immobile mentre una sirena ha suonato alle 6.29 ora locale.

Un nuovo attacco è giunto anche dai ribelli Houthi dello Yemen. Le Idf affermano che il missile balistico lanciato verso Israele è stato intercettato con successo dalle difese aeree e abbattuto dal sistema Arrow. Nell'anniversario di oggi sono tornate a parlare anche le brigate Al-Qassam: "È passato un anno dall'operazione più professionale e di successo dell'era moderna" avvenuta dopo che "il nemico era impegnato in insediamento, giudaizzazione e aggressione contro i prigionieri palestinesi". A veicolare il messaggio Abu Obeida, il loro portavoce, in un video trasmesso su Al Jazeera. Il braccio armato di Hamas che ha sottolineato come "la situazione degli ostaggi, psicologica e sanitaria, è diventata molto difficile".

Raid mirato su Beirut, nuovo ordine di evacuzione nel nord della Striscia

Il premier israeliano ha intanto convocato una riunione urgente sulla sicurezza. Lo ha riferito un funzionario al Times of Israel, precisando che il meeting ha costretto il ministro degli Affari strategici Ron Dermer a rinviare all'ultimo minuto l'incontro programmato con il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot. Le Idf, intanto, confermano di aver effettuato un attacco aereo a Beirut pochi minuti fa: l'esercito descrive l'attacco come "mirato" e afferma che ulteriori dettagli saranno forniti a breve.

Le forze israeliane hanno invitato, inoltre, i residenti della Striscia di Gaza settentrionale (Beit Hanoun, Jabaliya e Beit Lahiya) a evacuare nella zona umanitaria designata, nel sud della Striscia. Ieri le forze israeliano hanno dichiarato che avrebbe ampliato le dimensioni della zona in vista del piano di operare nel nord di Gaza ed evacuare tutti i civili da lì. La strada Salah a-Din sarà aperta come corridoio umanitario tra le 8:00 e le 17:00 di oggi, per consentire ai civili di fuggire: Tel Aviv ritiene che decine di migliaia di palestinesi si trovino ancora nel nord di Gaza, tra cui migliaia di terroristi sopravvissuti alle precedenti operazioni.

Nuove raffiche di razzi da Gaza

Pochi minuti dopo l'inizio delle celebrazioni, questa mattina, quattro razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso sud: tre sono stati intercettati dalle difese aeree, mentre il quarto ha colpito un'area aperta. Poco prima del lancio dei razzi, le Idf avevano dichiarato di aver effettuato attacchi contro siti di Hamas a Gaza. Il Times of Israel, citando l'esercito israeliano, ha aggiunto che gli attacchi israeliani sono avvenuti poco prima delle 6:30 del mattino ora locale, l'ora in cui i terroristi di Hamas lanciarono il attacco a sorpresa.

Le sirene sono tornate a suonare ancora in alcune zone di Tel Aviv, nonché a Holon, Rishon Lezion, Bat Yam e altre città del centro. Le Idf confermano che sono stati lanciati diversi razzi da Gaza. Questa mattina, inoltre, è stata diffusa la notizia delle sorti di Idan Shtivi, 28 anni, che si credeva tenuto in ostaggio da Hamas: il giovane è stato assassinato il 7 ottobre al festival musicale Nova di Reim e il suo corpo è trattenuto tuttora a Gaza. A oggi si ritiene che 97 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre siano ancora a Gaza, compresi i corpi di almeno 33 persone la cui morte è stata confermata dall'esercito israeliano.

Gli attacchi di Hezbollah

Ma il 7 ottobre resta una giornata pregna di valenze simboliche per il Medio Oriente, ed è il giorno in cui tutto potrebbe accadere come in un macabro compleanno. Oltre 35 razzi sono stati lanciati dal Libano stamane verso il nord di Israele, causando alcuni danni ma nessun ferito. Lo hanno reso noto le Forze di Israele, spiegando che intorno alle 7.00, ora locale, Hezbollah ha lanciato 15 razzi nella zona di Karmiel, alcuni dei quali sono stati intercettati mentre i restanti sono caduti in aree disabitate. Successivamente, poco prima delle 9.00, altri 20 razzi sono stati lanciati verso la Galilea occidentale. Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato che la 91ma Divisione regionale "Galilea" ha iniziato ieri sera le operazioni di terra nel Libano meridionale, unendosi ad altre due divisioni che già operano sul posto contro Hezbollah.

I proxy iraniani accusano ora Israele di usare "le forze UNIFIL come scudi umani". Lo fa sapere la stessa organizzazione, che ha ordinato ai suoi combattenti di non attaccare le truppe israeliane che si sono recentemente spostate dietro una postazione di peacekeeping delle Nazioni Unite vicino a un villaggio di confine libanese. Hezbollah ha segnalato "insoliti movimenti delle forze nemiche israeliane dietro una posizione UNIFIL, alla periferia del villaggio di confine di Maroun al-Ras" e ha ordinando ai combattenti "di non agire per preservare le vite delle forze di peacekeeping".

Le minacce dall'Iran: nessuna notizia del comandante dei Quds

Il ministro degli Esteri dell'Iran Abbas Araghchi ha dichiarato che la risposta della Repubblica islamica a "qualsiasi aggressione israeliana sarà ancora più forte e dura". Il capo della diplomazia iraniana ha anche sottolineato la necessità di uno stop ai combattimenti in Libano e nella Striscia di Gaza. "La Repubblica islamica dell'Iran non cerca di aumentare la tensione e la guerra nella regione. Ma non ha paura della guerra e darà una risposta ferma e adeguata a ogni nuova azione e avventura del regime sionista", ha ribadito Araghchi, in una conversazione con l'omologo egiziano Badr Abdelatty.

Si sono perse le tracce, intanto, del comandante della Forza Quds, Esmail Qaani, assente a una conferenza sulla Palestina tenutasi a Teheran dove era atteso in presenza. Lo riferiscono alcuni media iraniani, sottolineando che il moderatore ha comunicato alla platea che Qaani si è scusato per l'assenza, spiegando di dover partecipare a un altro incontro importante.

Ieri fonti iraniane hanno indicato che Teheran non ha da giorni contatti con Qaani, aumentando i sospetti sulla morte del generale nello stesso raid su Beirut nel quale sarebbe rimasto ucciso anche Hashem Safieddine. Anche la sua morte non trova ancora conferme da parte delle Idf.

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