Boom dell’on-line: 15 milioni di euro giocati ogni giorno

L’Italia impazzisce per i giochi online. L’impennata verificatasi negli ultimi tre anni è clamorosa. Ci riflettano coloro che vorrebbero impiantare un casinò in ogni regione d’Italia per aumentare i flussi turistici e i consumi. Il paese di oggi ha poco da spartire, in fatto di gusti, tendenze e mode, rispetto a quello di soli dieci anni or sono. L’informatica ha fatto da crocevia. E il tempo libero si consuma in altro modo.
Nel 2007 i giochi online valevano 840 milioni, nel 2008 sono arrivati a 1.484 milioni fino a issarsi alla quota record di 3.764 milioni nel 2009. I dati del primo trimestre 2010 testimoniano una ulteriore crescita del 57,6% con ricavi previsti a fine anno fra i 5,4 e i 5,7 miliardi. A marzo il movimento è stato di 458 milioni, pari a 14,8 milioni al giorno, 615mila all’ora, oltre 10mila euro al minuto. L’Erario ringrazia. E così le aziende impegnate nel settore che si divideranno circa 3 miliardi fra il 2010 e il 2012.
Ma i consumi non riguardano tutti i giochi indistintamente, l’avevamo scritto nell’articolo della scorsa settimana che prendeva in esame tutto il settore senza fare distinzione fra raccolta fisica e a distanza. Secondo gli analisti di Agicos, il poker cash farà impazzire gli italiani che quest’anno dovrebbero investire (si fa per dire) 1.800 milioni, salvo arrivare oltre i 6 miliardi nel 2012. Si preannuncia analogo il trend dei cosiddetti giochi da casinò che dovrebbero superare, anch’essi, la fettuccia dei 6 miliardi nello stesso arco di tempo. Al momento gli skill games rappresentano oltre il 60% del gioco online. E di questa fetta il poker la fa da padrone con quasi il 90% degli incassi. Ma il payout più elevato, vale dire quel che ritorna nelle tasche dei giocatori, resta legato alle scommesse sportive con punte dell’80%. E infatti il comparto, che fra giugno e luglio riceverà un forte impulso dalle molteplici offerte sul Mondiale di calcio, va a meraviglia.
Il boom dell’online non ha trovato impreparato il nostro paese che, a differenza di altri, ha avviato per tempo una profonda revisione del comparto. Su questo argomento Raffaele Ferrara, direttore generale di Aams, ha parlato l’altra settimana al Politecnico di Milano: «Siamo all’avanguardia nel mondo per regolamentazione e soluzioni. Lo sviluppo del mercato online non ci ha fatto perdere di vista la realizzazione di interessi pubblici di primaria importanza, quali la tutela dei consumatori, dei minori e delle fasce deboli, senza tralasciare il contrasto all’illegalità. L’inibizione dei siti privi di autorizzazione va in questa direzione.

Le nuove regole, oltre a distinguere completamente il gioco a distanza da quello terrestre, pongono con evidenza il consumatore al centro del sistema. Aams vuole rappresentare e vuole essere inteso come un marchio di assoluta garanzia per chi si avvicina al gioco».

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