È boom di gelaterie nella capitale

Anche se la qualità è spesso un optional in Italia è boom di gelaterie. Mille luci e altrettanti coloratissimi gusti piazzati in bella vista per intrappolare il cliente. Un trend in crescita inarrestabile stimato in un +9,6 per cento di esercizi aperti in tre anni. Andamento che nel Lazio è diventato un caso nazionale. Secondo i dati dalla Camera di Commercio di Milano - elaborati a partire dal registro delle imprese - le gelaterie sono, infatti, aumentate (dal primo trimestre del 2005 a quello del 2008), del 22,1 per cento. E addirittura a Roma, nello stesso periodo, del 27,1 per cento. Capitale che vede nascere le prime gelaterie gestite da immigrati, soprattutto dell’Est Europa.
Qualche cifra. Nel 2005 le imprese di gelati nel Lazio erano 520, ora nel 2008 sono diventate 635. La regione si colloca così al quarto posto per ammontare di gelaterie in Italia (pari all’8,1 per cento), preceduta dal triangolo Lombardia (1.308, il 16,6 per cento), Emilia Romagna (12,6 per cento) e Veneto (11 per cento). In termini assoluti, nel primo trimestre dell’anno si contano 493 gelaterie nella Capitale, ossia il 6,3 per cento del totale delle imprese italiane del settore. Un valore questo, che pone la città eterna al secondo posto dopo Milano in quanto a gelaterie. La città meneghina ha registrato una percentuale di poco superiore: 6,5 per cento.
Tornando al Lazio, nel 2008 le gelaterie risultano essere 66 a Latina (0,8 per cento del totale nazionale), 42 a Frosinone (0,5 per cento), 24 a Viterbo (0,3 per cento) e 10 a Rieti (0,1 per cento). Fra i capoluoghi del Lazio, Roma si conferma il «paradiso» del gelato: +27,1 per cento di rivenditorie rispetto al 2005, superando così la media regionale e nazionale.
Risultati positivi anche per le imprese di Viterbo che crescono del 14,3 per cento, seguite da quelle di Frosinone (+13,5 per cento), Rieti (+11,1 per cento) e Latina (+1,5 per cento).


E a proposito di genuinità, un indice di buona qualità del gelato la si quando il prodotto è cremoso e non ghiacciato e soprattutto quando viene servito nei tradizionali «pozzetti» piuttosto che nelle vaschette. Una regola d’arte che, almeno nella capitale, viene seguita da pochi ma speciali rivenditori tutti indistintamente con un minimo di tradizione: Giolitti, Ciampini, San Crispino... Siete stati avvisati.

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