Puntare (ancora) sull'azionariato. Tre strade per investire

Dopo qualche inevitabile scossone seguito alle elezioni europee, l’indice delle principali Borse europee è tornato rialzista. Anche se i picchi massimi del mercato azionario possono sembrare un’arma a doppio taglio investire in azioni continua a essere un buon consiglio

Puntare (ancora) sull'azionariato. Tre strade per investire

Investire ancora in azioni. Dopo qualche inevitabile scossone (di modeste dimensioni, in verità) seguito alle elezioni europee, l’indice delle principali Borse europee è tornato rialzista. Quindi? Investire in azioni continua a essere un buon consiglio. I picchi massimi del mercato azionario possono sembrare un’arma a doppio taglio. Quando le azioni raggiungono un nuovo record, gli investitori sono indotti a pensare che il mercato abbia raggiunto il picco e che sia ormai troppo tardi per entrare e comprare.

Ma non è così. Su lunghi periodi, i mercati si sono mossi tendenzialmente al rialzo raggiungendo nuovi massimi numerose volte nei cicli precedenti. Ovviamente anche le flessioni sono inevitabili e possono sempre verificarsi, ma la storia ci insegna che i nuovi massimi hanno spesso rappresentato un buon punto d’ingresso per gli investitori di lungo periodo. Dal 1950, ogni volta che l’Indice S&P 500 ha toccato il suo primo massimo su un orizzonte di almeno un anno, i titoli hanno poi prodotto un rendimento medio del 17,1% per i successivi 12 mesi.

Insomma, non mancheranno le flessioni, ma questo non cambia la traiettoria a lungo termine. Storicamente i mercati rialzisti (prezzi in aumento) sono stati più lunghi rispetto ai mercati ribassisti (prezzi in calo), determinando nuovi massimi all’interno di ciascun ciclo: parola di Julie Dickson, Investment Director azionario di Capital Group.

MERCATI IN VISTA

Un occhio particolare al mercato aerospaziale. Europeo in particolare. Un solido obiettivo di investimento a lungo termine. I viaggi aerei sono tornati ai livelli pre-pandemia. Dato il numero crescente di passeggeri e le limitazioni delle supply chain, il settore aerospaziale potrebbe essere sull’orlo di un super-ciclo. Oltre a prevedere qualche altro anno di crescita della domanda superiore alla media, il driver più interessante riguarda forse il lato offerta, con il backlog dei nuovi aeromobili che si estende al 2030. Mercati come l’India e la Cina stanno incrementando i loro ordinativi sulla scia dell’ampliamento dei viaggi aerei in risposta all’ascesa della classe media.

In un settore dominato da due produttori – Boeing e Airbus – è difficile non pensare al conseguente potere di determinazione dei prezzi. Ma c’è un altro effetto derivante dal backlog degli ordini: gli aeromobili esistenti volano più a lungo, e necessitano di più manutenzione. Quasi il 70% degli aeromobili commerciali in servizio ha più di cinque anni e il 32% più di 12. I fornitori di componenti come Safran e Melrose Industries traggono un valore significativo dai ricavi ricorrenti generati dai prodotti esistenti. Spesso sono più redditizie le parti di ricambio rispetto alla vendita iniziale perché le componenti sono sottoposte a manutenzione diverse volte lungo il ciclo di vita di un aereo.

TRE POSSIBILITA’

In attesa di avere risposte dal mercato vale la pena riassumere i tre percorsi che si possono intraprendere per investire in azioni:

1) Apri un conto di investimento

Per gli investitori che decidono di fare da soli, il primo passo da compiere è aprire un account su una piattaforma di investimento o su un’app di trading, la cui offerta è sempre più ampia.

Alcune piattaforme offrono agli utenti la possibilità di fare pratica con il trading usando denaro virtuale prima di iniziare a fare sul serio.

2) Scegli un robo-advisor

Se hai una somma da investire superiore ai 10mila euro, ma l’idea di dover gestire in prima persona tutte le operazioni che svolgi ti spaventa un po’, allora puoi sempre scegliere di affidarti a un robo-advisor. I robo-advisor o “consulenti finanziari robotizzati”, una via di mezzo tra l’approccio fai da te (vedi sopra) e un consulente finanziario in piena regola (vedi di seguito). Compili un questionario contenente informazioni su vari aspetti, come i tuoi obiettivi finanziari e la tua propensione al rischio, e il sistema automatizzato genera un portafoglio di investimenti già pronto. È un approccio comodo e relativamente economico – in genere si pagano un paio di centinaia di euro per iniziare – e si tratta di una soluzione veloce: puoi avere un portafoglio investito nel giro di una o due ore.

3) Scegli un consulente finanziario o un gestore patrimoniale

Se hai molti soldi da investire (o comunque non puoi fare a meno del “contatto umano”) puoi rivolgerti a un consulente finanziario. Come per le altre opzioni, anche in questo caso dovrai decidere di quale tipo di consigli hai bisogno, e quali obiettivi vuoi raggiungere.

Ad esempio, stai investendo con un particolare orizzonte o evento in mente, come la pensione? Dovrai inoltre stabilire il tuo grado di propensione al rischio, per quanto tempo vuoi impegnare i tuoi soldi e se ti serve una consulenza sui vari tipi di investimento, come ad esempio quelli gestiti seguendo principi etici o ambientali.

Quando parli con un consulente, assicurati di procurarti le seguenti informazioni:

  • Si tratta di un consulente indipendente o è dipendente di una particolare società? Un consulente indipendente può accedere all’intero mercato, non solo ai prodotti della società per cui lavora.
  • Che livello di consulenza vuoi ricevere? Ti servono informazioni per prendere una decisione, o vuoi che il consulente si occupi di gestire i tuoi investimenti?
  • Quali sono i costi? Potrebbero esserti addebitate una tariffa oraria, una tariffa fissa, una spesa mensile o una percentuale del denaro investito. Le commissioni possono variare di molto, quindi vale la pena parlare con diversi consulenti.
  • In che modo il tuo consulente è regolamentato? Il consulente deve comparire su un registro pubblicato dall’autorità finanziaria italiana.
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