Massimo Restelli
da Milano
Un modello federale pronto a cogliere eventuali opportunità di crescita e la coscienza di superare lanno mantenendo il ritmo registrato a settembre. Quando manca un mese allaggiornamento del piano industriale, il direttore generale Alfredo Gusmini traccia un quadro del lavoro svolto da Banche Popolari Unite. Complici cessioni per 227 milioni il gruppo creditizio ha fatto segnare nei nove mesi 593,7 milioni di profitti (più 86% rispetto a un anno prima) abbinati a una crescita che ha interessato sia il margine di interesse (più 1,7%) sia le commissioni nette (più 8,3%) sia la raccolta. Numeri, ufficializzati ieri dal cda (meno 3,2% gli oneri operativi), che Gusmini conta di confermare a dicembre e che hanno indotto lad Giampiero Auletta Armenise a lasciare intravedere agli analisti un ritocco della cedola: «Per adesso sono state rispettate tutte le condizioni per aumentare il dividendo», ha detto il banchiere prevedendo per fine anno un Core Tier 1, uno dei parametri fondamentali per valutare la solidità dei bilanci bancari, superiore al 6,2 per cento. Gusmini ha sottolineato come listituto «abbia sempre graduato con grande prudenza il dividendo e difeso il punto dorgoglio di non essere costretto a ridurlo negli anni successivi» ma, date le premesse, il rendimento di Bpu (più 2,18% in Piazza Affari) appare destinato a diventare più generoso. Il motivo, anche in questo caso, sembra essere la difficoltà di trovare occasioni di crescita per linee esterne: «Il nostro modello federale è aperto ma ad oggi non ci sono particolari possibilità», ha ammesso il direttore generale aggiungendo come lintegrazione di Commercio & Industria «sia ormai conclusa».
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