Cade il Chelsea, ma lo United si ferma sul pari. E perde Giggs per il Milan

Blues ko per 2-1 con l'Everton. 1-1 per i Red Devils in casa dell'Aston Villa. Ferguson perde il suo capitano: il braccio rotto gli farà saltare gli ottavi di Champions coi rossoneri. L'Arsenal batte i Reds e il City di Mancini è quarto. Diamanti fa esultare il West Ham di Zola

LI HANNO FATTI BLUE. Nemmeno il tempo di gioire per la netta vittoria sull'Arsenal nel derby di domenica, che il Chelsea si trova a doversi leccare le ferite sulla sponda azzurra del Mersey. Al Goodison Park di Liverpool, i Blues vanno incontro alla quarta sconfitta della stagione (tutte esterne), cedendo per 2-1 all'Everton. I Toffees, già primi «killer» del Manchester City targato Mancini, si dimostrano squadra indigesta per Carletto Ancelotti, che già all'andata era stato fermato in casa per 3-3. A segnare il match la doppietta di Saha, ex Manchester United, che ribalta il vantaggio iniziale di Malouda e si permette pure di sbagliare un calcio di rigore. Un ko inatteso per un Chelsea che veniva da quattro vittorie consecutive e che vede ridotto a un solo punto il vantaggio sui Red Devils.
PARI E DOLORI. Se il Chelsea non ride, di certo non lo fa neppure il Manchester United. Gli uomini di Ferguson, infatti, soffrono al Villa Park di Birmingham nell'1-1 contro l'Aston Villa. Al gol di Cuellar, i Red Devils replicano con il quarto autogol in tre giorni - stavolta a firma di Collins. Partita che si mette in salita anche perché per un'ora lo United deve arrangiarsi in dieci per l'espulsione di Nani, che nonostante le smentite sembra sempre più nervoso a Manchester. Un solo punto rosicchiato al Chelsea, quindi. Un risultato che non controbilancia la tegola che è piombata su Ferguson, che dovrà fare a meno di Ryan Giggs per un mese. Il gallese mercoledì sera si è rotto il braccio destro e salterà entrambe le sfide di ottavi di Champions contro il Milan e anche la finale di Carling Cup, in programma il 28 febbraio proprio contro l'Aston Villa.
ARSENAL ALLEATO DI MANCINI. Dietro le prime due, di un altro pianeta nonostante la scarsa fortuna nel turno infrasettimanale, la sfida tra la terza e la quarta in classifica è stata vinta dall'Arsenal. All'Emirates Stadium, un gol di Diaby è sufficiente ai Gunners per sbarazzarsi del Liverpool, a cui manca decisamente la continuità di prestazioni e risultati. Una battuta d'arresto, quella dei Reds, di cui approfitta il Manchester City di Mancini, da mercoledì sera quarto a pari punti con il Liverpool. La vittoria facile per 2-0 sul Bolton (reti di Tevez e di un Adebayor che ha dichiarato di essere ancora sotto shock dopo la sparatoria della Coppa d'Africa) lancia i Citizens a quota 44, ma con due partite in meno rispetto ai Reds.
LONDRA PIANGE, LONDRA RIDE. Sempre in chiave Champions, Roberto Mancini festeggia anche il pessimo momento del Tottenham, altro pretendente a un piazzamento nell'Europa che conta. Gli Spurs, infatti, cadono a Wolverhampton per 1-0 e rimangono a quota 43. Se Londra Nord piange, Londra Est ride. E ride soprattutto l'Italia di stanza ad Upton Park. Dopo la brutta sconfitta di Burnley e le voci di esonero per Zola, il suo West Ham si risolleva in casa contro il Birmingham, vincendo per 2-0.

Fondamentale la rete di Diamanti, un gioiello su punizione, che sblocca il risultato e che apre la via per il secondo gol di Carlton Cole, tornato alla rete dopo un intero girone passato in infermeria. Ora gli Irons, a quota 24, sono momentaneamente fuori dall'affollatissima zona retrocessione. Sulle nuvole anche il Fulham di Roy Hodgson e Stefano Okaka, che liquida 3-0 il Burnley.

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