Il calcio? Non è uno sport per signorine Ma da signori sì

di Marco Lombardo

La prima regola per vivere un Europeo di calcio con un minimo di stile è sapere quando non si deve sbroccare. Ad esempio tutti sanno che il principale avvenimento di un avvenimento del genere è questo: davanti a una schermo che trasmette una partita di calcio prima o poi passerà una donna. E quando passa, sicuramente sta accadendo qualcosa di importante, costringendoti ad un inutile contorsionismo per vedere quello che succede, qualsiasi sia la grandezza della vostra tv. Ottanta pollici? Tranquilli: lei, li copre tutti. Anche se ha le fattezze di Kate Moss.

È dunque questione di prospettiva, quella dei due sessi s'intende. E allora, cari uomini, siccome lo sappiamo tutti è inutile dare in escandescenze. Il pallone, si sa, annebbia i cervelli umani di sesso maschile, ma questo non è la scusa per perdere ogni freno inibitore. Per dire: una birretta sul divano? Certo. Ma non è che se vi mettete in configurazione canotta e rutto libero, la partita viene meglio. Che diamine, insomma: un po' di contegno. Lo stile per assistere alla disfide calcistiche non può essere sempre quello del Bar Sport.

Eppure, per dire, neanche una ricerca commissionata da vente-privee - ovvero un servizio di vendite online che di solito si occupa di moda - non riesce a venirne a capo. In pratica: l'universo del tifoso viene diviso tra i «giocatori» (quelli con un'età compresa tra i 18 e i 40 anni) e gli «allenatori» (tra i 41 e i 65 anni) e la differenza è che mentre i primi pensano di essere dei Cristiani (Ronaldo), i secondi assomigliano di più a dei buddisti del football, visto che preferiscono vedere le partite da soli e in ispirata meditazione sui segreti del 4-4-2. Non si hanno notizia degli Over 65, ma in ogni caso l'immaginario collettivo vede a tutte le età gente un po' sbracata pronta a perdere ogni controllo, magari con la maglia del proprio idolo addosso combinato con un paio di sandali da spiaggia. Immagine, converrete, un po' orribile. E di sicuro molto lontana dal fashion.

Insomma: se è vero che il calcio non è sport per signorine, cerchiamolo di farlo diventare un po' da signori. Non si pretende l'abito scuro, ma almeno di evitare la mancata rasatura per un mese (secondo la ricerca di cui sopra lo fa un tifoso su tre per scaramanzia) che trasformerebbe l'estate in arrivo in una galleria degli orrori.

E le donne, direte voi? Ci sono, lo dice anche il sondaggio: anche loro guarderanno le partite. Il problema però è che appunto passeranno tutte davanti allo schermo nel momento di un gol. E a quel punto, in effetti, non c'è stile che tenga.

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