Vincere i play-off per staccare un biglietto per Euro 2012 e garantirsi così altri due anni sulla panchina dell'Irlanda: nonostante le smentite dell'interessato il futuro di Giovanni Trapattoni è strettamente legato all'esito dello spareggio contro l'Estonia. Sono dieci anni che la nazionale irlandese manca i grandi appuntamenti internazionali, e risale addirittura al 1988 l'ultima apparizione alla fase finale di un Europeo. Un'assenza alla quale Trapattoni, a Dublino nel 2008, è chiamato a porre fine.
L'ultimo mondiale in Sudafrica è svanito proprio all'ultimo minuto della doppia sfida con la Francia per il galeotto fallo di mano di Thierry Henry. Ma alla Le Coq Arena di Tallinn il tecnico italiano ha l'occasione per il riscatto. Ma anche per conquistarsi quel rinnovo di contratto (fino al mondiale 2014) che il Trap sogna per chiudere la carriera in Brasile, ai mondiali 2014. Perchè nonostante i 72 anni la voglia e l'entusiasmo di allenare è sempre intatta. «Ma il mio futuro in questo momento non conta nulla, dobbiamo pensare solo alla qualificazione dell'Irlanda - si schernisce l'interessato -.
Penso che finora con i miei collaboratori abbiamo fatto un buon lavoro, non solo nelle qualificazioni mondiali ma anche nell'ultimo biennio. Anche per questo non vorrei perdere proprio adesso, non perchè penso al mio futuro ma perchè questa squadra merita di andare all'Europeo». Nonostante i 34 posti di vantaggio nel ranking mondiale Trapattoni teme la doppia sfida con gli estoni, contro cui dovrà azzeccare i cambi giusti a causa delle assenze di Kevin Doyle (squalificato) e Shane Long (infortunato). «Non penso che siamo nella posizione di poter sottovalutare nessuna nazionale - l'ammonimento di Trapattoni -. Se lo facessimo ci tornerebbe contro e ne pagheremmo le conseguenze. È la peggior cosa che potremmo fare. L'Estonia ha disputato un buon girone di qualificazione e anche se la loro storia calcistica è relativamente nuova posso escludere fin d'ora che sarà una gara semplice. Tutt'altro, perchè hanno in squadra giocatori con un'ottima tecnica di base, con tantissime motivazioni. Per loro sarà la partita della vita». Come conferma il commissario tecnico dell'Estonia Tarmo Ruutli, che per il collega italiano ha solo parole di stima.
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