ella resa di Calzona sono racchiusi tutti i mali del Napoli. “La squadra non fiuta il pericolo, gestiamo male la fase di non possesso e sbagliamo troppi gol”. Un anno dopo i giorni del trionfo tricolore, il ct Spalletti rimette piede al Maradona e non crede ai suoi occhi: squadra nervosa, sprecona, sbadata, senza cuore e fischiata dal proprio pubblico. E’ stato sempre questo il Napoli da inizio stagione sarà così fino alla fine perché non c’è continuità nel gioco, nelle idee e negli uomini: allarmante la superficialità con cui la squadra ha gestito il vantaggio e sciupato le tante chance per raddoppiare, deprimente la gestione della fase difensiva.
Fa una gran figura il Frosinone e soprattutto il suo bomber Cheddira, ironia della sorte di proprietà del club azzurro: nonostante il rigore fallito da Soulè, per due volte i laziali acciuffano il Napoli passato in vantaggio prima con un bel sinistro di Politano e poi con un tocco facile facile di Osimhen.
Il nigeriano però si divora l’impossibile, Kvara si accende una sola volta, centrocampo troppo prevedibile e la linea difensiva fa acqua da destra a sinistra, papera di Meret compreso: il Frosinone corre di più, si affaccia due volte e ci crede poco. Ha ragione Di Francesco: “Non possiamo accontentarci, occasioni come queste vanno sfruttate fino in fondo se vogliamo salvarci”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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