Conte sul Vesuvio

Il nuovo film di De Laurentiis: «Benvenuto a Napoli, ma...» Il mister dell’«Io non scappo, fuggo» è il guru della riscossa ADL: «Orgoglioso di averti qui». La pace quanto durerà?

Conte sul Vesuvio
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«Benvenuto Antonio». «Benvenuto» sì: lo ha detto a tutti. O quasi. Eppoi quanto è durato? Tanto quanto i matrimoni fra Liz Taylor e Richard Burton, dice l’anima ironica del web. Difficile sbagliarsi. Sarebbe perfino sorprendente se, stavolta, Aurelio De Laurentiis si smentisse. O, chissà mai, che la toppata stagionale del Napoli non lo porti a miglior coabitazione. Comunque ora è ufficiale: Antonio Conte, il mister del «Io non scappo, fuggo» dopo un paio di anni, sarà il mago della riscossa del Napoli. Detto, a «pro» di ADL, non ci poteva essere scelta migliore per un pubblico appassionato e un’idea di squadra niente male. Meglio ancora se arriverà il Lukaku promesso, unitamente al Bongiorno desiderato: stopper e centravanti, una vera colonna vertebrale.
Serviva un allenatore con il fuoco sotto i piedi.
Non a caso Stellini, vice del tecnico, di recente si è lasciato intervistare per conto «terzo», a spiegare che le esigenze di stipendio non erano così alte e neppure quelle sugli acquisti. E così il Napoli ha trovato il condottiero: pagato 6,5 milioni più bonus e tre anni di contratto. Il rischio, come sempre, è quello dell’ultimo anno: chi reggerà meglio tra ADL e il nuovo Mago? Conte torna in pista per guidare la decima squadra della carriera dopo Siena, Arezzo, Bari, Atalanta, Juventus, Italia, Chelsea, Inter, Tottenham. Ha seminato successi e qualche toppata: vedi l’ultima avventura a Londra. ADL, furbo nel vendere la merce, ricorda che «Antonio è un top coach, un leader con il quale potrà partire la rifondazione dopo la conclusione del ciclo-scudetto». E Conte nulla ha messo a far luccicare gli occhi, conscio che peggio dell’ultimo anno... «Darò il massimo, sono emozionato. Non vedo l’ora di iniziare. Oggi è un grande giorno». Come non capirlo? Napoli è una bella città, il tifo scatenato, la squadra valida pur se partirà Osimhen. Peggio se perdesse Kvaratskhelia.
ADL cerca Lukaku, che sta nel cuore dell’allenatore.
Ma il Milan deve aver rivisto qualche piano e si è messo di mezzo. Il gigantone può servire ad entrambe. Ed entrambe hanno occhi anche per Serhou Guirassy che costa meno. Via alla sfida: non sarà a colpi di milioni, piuttosto voleranno idee e compromessi. E ADL non è un fesso.


Però cosa avranno significato quelle due «A», poste sul tavolo dell’ufficio romano alla firma del contratto? «Antonio, Aurelio pari siamo». Oppure: «Attento Antonio». È aria di seconda ipotesi.
Lui è un allenatore top: ho scelto l’uomo giusto per far ripartire la rifondazione.

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