Il Marocco di Hoalid Regragui ha scritto un pezzo di storia con la qualificazione ai quarti di finale del Mondiale in Qatar dove ora attende la vincente di Portogallo-Svizzera. Se i nordafricani hanno fatto fuori la Spagna di Luis Enrique gran parte del merito lo devono alla difesa arcigna ma soprattutto ad un Yassine Bounou in forma "mondiale". Il 31enne portiere del Siviglia, infatti, è stato decisivo alla lotteria dei rigori parandone due a Soler e Busquets e intuendo il primo calciato sul palo da Sarabia.
La favola del Marocco continua e ora sognare la semifinale non è un'utopia. Dopo aver superato un girone difficilissimo con Croazia e Belgio, finendo addirittura da prima della classe e unica nazionale insieme a Inghilterra e Olanda ad aver messo insieme 7 punti su 9, i nordafricani contro la Spagna non hanno affatto recitato il ruolo di vittima sacrificale e anzi hanno portato la preda fino al 120' e oltre per poi finirla ai rigori grazie al loro supereroe.
Chi è l'eroe del Marocco
Classe 1991, Bounou veste dal 2019 la maglia del Siviglia. Dopo essere cresciuto nelle giovanili del Wydad Casablanca, dal 2002 al 2010, viene aggregato in prima squadra ma giovanissimo non trova spazio. Nel 2013 approda all'Atletico Madrid, squadra B, dove in due anni mette insieme 47 presenze. Nel 2013-2014 i colchoneros lo aggregano alla prima squadra ma non trova spazio nemmeno un minuto e nel 2014 passa al Real Saragozza dove, in segunda divison (la B spagnola) colleziona 38 presenz e 42 reti al passivo. Nel 2016 lo acquista il Girona e gioca due anni in segunda division e nel 2018 fa finalmente il suo esordio in Liga dove mette insieme 32 partite totali.
Il Girona retrocede e il 2 settembre del 2019 passa in prestito al Siviglia come secondo portiere dietro a Tomáš Vaclík. Lopetegui lo fa giocare in Europa League e lui risponde presente. Nei quarti di finale para un rigore Raúl Jiménez e si ripete in semifinale contro il Manchester Utd. In finale non para nessun rigore ma è decisivo ai fini della vittoria per 3-2 contro l'Inter di Antonio Conte parando una conclusione di Romelu Lukaku.
In nazionale, invece, ha messo insieme 50 presenze dal 14 agosto del 2013, giorno del suo esordio nell'amichevole Marocco-Burkina Faso, fino ad oggi dove ha portato la sua nazionale ad una storica qualificazione ai quarti di finale. Ora sognare è lecito per i "Leoni dell'Atlante" che sognano in grande e non si vogliono più fermare.
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