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Infermerie piene: è l'effetto "Nazionali". Cosa sta succedendo ai calciatori

È in costante e in progressivo aumento il numero dei calciatori infortunati per le gare delle Nazionali (e non solo): ecco perché l'indice degli infortuni è in aumento in tutta Europa

Infermerie piene: è l'effetto "Nazionali". Cosa sta succedendo ai calciatori
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Le ultime due gare delle Nazionali di calcio europee, quelle decisive per le qualificazioni a Euro 2024, hanno lasciato una scia spaventosa di calciatori infortunati come raramente era capitato prima nel giro di così pochi giorni. Se il più grave è stato quello del blaugrana Gavi con il Barcellona su tutte le furie perché lo ha perso praticamente per tutta la stagione (e rischia pure gli Europei), l'elenco è lungo e variegato e ne comprende circa 25.

Indice degli infortuni in aumento

Una prima denuncia di quanto accaduto nelle ultime ore l'ha fatta il quotidiano sportivo spagnolo Sport che ha elencato tutti coloro sono finiti ko da sabato a oggi, 21 novembre, come è accaduto al francese Zaire-Emery fresco d'esordio nella sua Francia ma anche Vinicius Junior e Rashford che si sono fatti male nelle gare con Brasile e Inghilterra. Non tralasciamo nemmeno i nostri Bastoni e Locatelli per poi finire con il gigante Haaland che ha lasciato prima del tempo il ritiro norvegese. Sono soltanto alcuni dei 25 nomi della "carneficina", ma come è possibile che i club, sistematicamente, si ritrovano con le infermerie piene?

A dare una spiegazione dettagliata ci ha provato Howden Group Holdings, broker globale indipendente, con un Report molto significativo che chiama in causa la Coppa del Mondo in Qatar 2022 che "ha comportato un aumento della gravità degli infortuni per i giocatori dei cinque principali campionati maschili europei". Quello che viene indicato come indice degli infortuni, in pratica, è in aumento da un anno esatto a questa parte. I calciatori che hanno preso parte alla competizione "hanno trascorso in media otto giorni in più in panchina a causa di infortuni nei mesi successivi al torneo".

Cosa accade nella stagione 2022/2023

ll numero totale di infortuni subìti nei cinque principali campionati maschili europei è stato di 3.985 nel corso della stagione 2022/23 i cui costi sono aumentati di quasi il 30% (da 553,62 milioni di euro a 704,89 milioni di euro). In Spagna è il Real Madrid ad aver fatto la conta, finora, con 72 calciatori infortunati, in pratica il doppio di quelli del Barcellona (36) rappresentando, in termini economici, il 21,49% del costo degli infortuni in tutta la Liga. In controtendenza viene nominato il nostro Lecce che è riuscito a mantenere un numero basso, "accettabile", per tutta la stagione e pari a 19 "per un costo medio di soli 60mila euro per infortunio subito".

I campionati con più infortunati

E sì, perché dietro la ricerca sui numeri c'è anche e soprattutto quella economica: ogni calciatore ai box ha dei costi non indifferente per il club d'appartenenza e aumenta man mano che ci si riferisce ai cosiddetti big. Ma qual è il campionato europeo, tra i maggiori cinque, ad avere più infermerie piene? È la Bundesliga che ha visto ben 946 infortuni, 47 per ogni squadra in media: al secondo posto la Premier League. "ll costo totale degli infortuni registrato è stato di 255,41 milioni di sterline (288,61 milioni di euro), un aumento di 70,84 milioni di sterline (68,97 milioni di euro) rispetto alla stagione 2021/22", spiegano gli esperti.

Nel campionato inglese sono Manchester United e Nottingham Forest ad aver avuto il numero maggiore di infortuni in stagione con 69 mentre il Chelsea, da solo, ne ha contati 68 che sono costati 40 milioni di sterline. Come accennato, i calciatori sono rimasti fermi per una media di 23 giorni rispetto ai 16 della stagione precendente. "Nel terzo Report di questo tipo, l'Indice degli infortuni nel calcio maschile europeo ha analizzato in modo unico l'impatto dei cambiamenti apportati al calendario internazionale sulla disponibilità dei giocatori nei confronti delle Nazionali", ha dichiarato James Burrows, Responsabile Sport di Howden. "Abbiamo visto chiaramente che l'organizzazione di una Coppa del Mondo maschile in un inverno europeo ha portato i giocatori ad affrontare otto giorni in più di riposo nella seconda metà della stagione rispetto alla prima".

L'indice viene

puntato, quindi, contro il fitto calendario di impegni internazionali che non consente un adeguato recupero ai calciatori che spesso giocano più gare durante la settimana con conseguenze visibili sotto gli occhi di tutti.

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