Quel signorile diplomatico che risponde al cognome di Gasperini e al nome di Gian Piero, si è lamentato, dopo il pareggio contro il Torino, non soltanto per l'equivoco, ormai noto, tra le decisioni del Var e quelle dell'arbitro, nell'occasione a sfavore dell'Atalanta, ma dimenticando il proprio furbastro silenzio nel recente passato, dopo un manifesto episodio (Udinese) a vantaggio suo.
Cose che accadono nel paese di Collodi-Pinocchio che è il calcio, ma il signorile diplomatico ha voluto strafare come gli è abituale, insultando il lavoro di chi gli mostrava le immagini degli episodi discussi... «Se c'è una decisione che mi ha dato più fastidio delle altre?
Non fare il furbo, dai, la state mandando in onda. Da dove caschi, dalle nuvole? Nei falli di mano non si capisce più niente. Dietro questo non capire più niente vale tutto. Si può girare la minestra come volete».
In verità il più furbo di tutti è proprio lui, quando non vince mette sempre la palla in corner o la calcia in
faccia all'arbitro o a chi gli pone domande, quando vince, con un «aiutino», è il primo a cadere dalle nuvole. Capita e si capisce perché non riesca mai a trovare un grande club che lo assuma. Torniamo a girare la minestra.
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