«Je te quitte». «Ti lascio». Kilian Mbappé (foto), il campione del Paris Saint Germain e della nazionale francese, è stato immediato, conciso nel raccontare il suo futuro al club. Ma in quel «ti lascio» c'è qualcosa di più. Mbappé ha scelto il Real Madrid, una delle squadre più famose del mondo. Fors'anche la più famosa. Club ricco di danari e tradizione, che ha sempre onorato il calcio giocato, quello sognato dai ragazzini, non solo il calcio business. In quel ti lascio c'è anche questo: cerco la tradizione, il pallone che abbiamo sempre amato, l'idea che non bastino i soldi, che pur al Real saranno tanti. Ad un giocatore di successo serve qualcosa di più.
Ce ne stavamo dimenticando dopo le razzie del campionato arabo e le milionate distribuite dagli emiri del Qatar che hanno rastrellato stelle e stelline per sfruttarne l'immagine. Valga per tutti quel Messi che vince il mondiale e indossa il Bisht, la tunica tipica di quelle parti. Il Psg dell'emiro si era portato a casa Neymar, Messi, teneva stretto Mbappé.
Ma, uno ad uno, hanno salutato tutti: i primi due, sul viale del tramonto, a cercare ultimi danari, il francese a caccia di una squadra per vincere, continuare a sognare le coppe della glorificazione: non solo forzieri d'oro. Serve un pallone che ritrovi qualcosa della sua anima.Dovremmo tutti dir grazie a questo ragazzo che, di recente, ha raccontato: «Mi manca la normalità».
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