Inter e Milan ritmo scudetto: ottobre rossonerazzuro con l'Europa da blindare

Meno duro il cammino dell'Inter tra Champions e A. Ma Leao e Lautaro andrebbero tenuti in una teca...

Inter e Milan ritmo scudetto: ottobre rossonerazzuro con l'Europa da blindare
00:00 00:00

Comanda Milano, anche se la corsa è ancora lunga. Domani e dopo, di nuovo la Champions League, e guai a fallirla. L'Inter gioca in casa col Benfica: importante vincere, anche se il punto di San Sebastian pesa molto più di quello che all'esordio il Milan ha raccolto col Newcastle, in un girone più duro e alla vigilia di una sfida che è già esame, nella tana del Dortmund. Importante non perdere. L'Europa sulla rotta della seconda stella, ricordando come nel 2021 l'Inter di Conte vinse lo scudetto uscendo dall'Europa ai gironi, la stessa sorte l'anno successivo del Milan, poi anche lui campione d'Italia. Giocare la Champions riempie i forzieri e svuota i serbatoi e chi nega il vantaggio di guardarla in tv non dice il vero.

Ottobre sarà un mese importante, pesante. Per il campionato e per l'Europa e anche in questo mese, come già a settembre, gli impegni dell'Inter sembrano meno stressanti di quelli del Milan, anche se poi una cosa sono i calendari scritti sulla carta e un'altra è il campo, come sa bene proprio l'Inter, che ha dominato il derby e perso col Sassuolo a San Siro. Bravo il Milan a rialzarsi dall'1-5 dell'Inter, segno di valori tecnici e psicologici. Se vogliamo un po' come nell'anno dello scudetto, quando Pioli perse da favorito la semifinale di Coppa Italia, ma poi riuscì a tenere botta nella lunga volata finale per il traguardo più importante. Né Inter né Milan sono squadre perfette, decideranno i meriti (o le colpe) degli allenatori e i dettagli, saranno fondamentali gli infortuni, che come sempre e più di sempre, anche quest'anno si sommano con aritmetica puntualità alle partite. Pioli ha appena perso Loftus-Cheek, Inzaghi spera di riavere presto Frattesi e ha già perso Arnautovic. Entrambi conserverebbero volentieri in una teca Leao e Lautaro i giocatori simboli della Milano capolista, i giocatori più importanti, gli unici veramente insostituibili. E si vede ogni volta che non giocano, sapendo che non possono giocare sempre.

Le rotazioni sono una necessità e non un vezzo, soprattutto se hai un centravanti di 37 anni. Aspettando Jovic, buona fortuna, Okafor sta scalando a suon di gol le gerarchie da attaccante, con la benedizione dei compagni e la soddisfazione di Pioli. Sanchez e Klaassen hanno fallito: a Salerno, il cileno ha avuto un'occasione e l'ha sbagliata, troppo lento l'olandese. Fuori loro è entrata l'Inter. Sabato l'Inter sarà di nuovo a San Siro col Bologna, mentre il Milan andrà in casa del Genoa; due partite insidiose sempre, di più con la fatica della Champions nelle gambe.

Poi la sosta, che sarà di riposo per pochi, vista la quantità di convocati nelle mille nazionali che compongono i puzzle di spogliatoio, e alla ripresa l'avvio presunto dolce dell'Inter (Torino, Salisburgo e Roma) sovrapposto al trittico terribile, cui per ora il Milan si sforza di non pensare: Juventus, PSG e Napoli in 7 giorni, le ultime 2 partite in trasferta. Un intreccio con pochi precedenti e un altissimo tasso di difficoltà, soprattutto se mercoledì dovesse andare male a Dortmund.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica