Josè Mourinho, lo Special One che vive il calcio da imperatore

Con una rosa di medio spessore tecnico - questo il suo vero capolavoro - è riuscito a scalare la classifica fino alla zona Champions e a guadagnarsi l`accesso alla finale di Budapest contro il Bayer Leverkusen

Josè Mourinho, lo Special One che vive il calcio da imperatore

Non è solo l`allenatore della Roma, una fede che travolge un popolo intero di romani autentici e adottati. Josè Mourinho è diventato il nuovo Cesare di un recuperato senso di orgoglio calcistico trasformato in adorazione convinta. Dal giorno del suo arrivo a Trigoria, è stato subito amato e osannato, mai discusso. Anzi sempre difeso nei giorni, pochi in verità, scanditi dalle sconfitte dolorose con la Lazio di Sarri.

I giornali di Roma sono diventati i suoi portavoce, l`Olimpico il suo teatro massimo, sempre pieno. Persino i suoi atteggiamenti da capo-popolo, ben noti al pubblico interista, hanno lasciato il segno: squalifica evitata per aver zittito gli insulti a Stankovic, uno del triplete neroazzurro. Ha vinto una Conference league, festeggiata quasi come il mondiale azzurro del 2006, ha trascinato con una gestione perfetta di due infortunati (Dybala e Abraham) persi una settimana prima in Olanda.

Nel suo staff ha un collaboratore, Foti, che prende a schiaffi un avversario e ha un record di espulsioni ma diventa un dettaglio pittoresco.

Con una rosa di medio spessore tecnico - questo il suo vero capolavoro - è riuscito a scalare la classifica fino alla zona Champions e a guadagnarsi l`accesso alla finale di Budapest contro il Bayer Leverkusen.

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