Quanto può arrivare in alto la Lazio di Baroni?

Dopo le due vittorie in 3 giorni contro la ex capolista i riflettori sono puntati sui capitolini. Riusciranno a rimanere in corsa per lo scudetto fino alla fine o saranno costretti a cedere il passo? L'allenatore Baroni ci crede

Quanto può arrivare in alto la Lazio di Baroni?
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Questa strana stagione di Serie A è quantomai ricca di storie da seguire ma poche sono così intriganti come la corsa della Lazio verso la vetta della classifica. Dopo essere arrivato a Formello senza particolari fanfare, Marco Baroni è riuscito in un compito che sembrava ai più impossibile: trasformare una collezione di talenti poco costanti in un gruppo in grado di battersela ad armi pari con le grandi d’Italia. Ora che ha portato a casa due vittorie convincenti contro la ex capolista Napoli, la domanda sorge spontanea: dove possono arrivare le Aquile? Saranno l’ennesima meteora che cederà il passo a compagini più strutturate o potranno davvero battersi per lo scudetto fino alla fine? Per ora nessuno, a partire da Baroni, ha voglia di svegliarsi da questo bellissimo sogno.

Un gruppo trasformato

Per chi non segue settimana dopo settimana l’evoluzione della rosa della Lazio, la vittoria di domenica sera contro il Napoli ha fatto sicuramente sollevare un sopracciglio. Con l’undici di Conte scottato dopo la pesante eliminazione dalla Coppa Italia, il tecnico pugliese avrebbe stavolta schierato tutti i titolari, rendendo la vita difficile ai capitolini. Invece, non c’è stato niente da fare per i partenopei, che proprio quando sembravano accontentarsi di un pari, sono stati affossati dall’eurogol di Isaksen. Eppure il successo della Lazio è stato ben più evidente di quanto racconti il risultato: dalla gara praticamente perfetta della difesa ad una mediana a prova di bomba, l’undici di Baroni ha vinto uno dopo l’altro gli scontri diretti, meritandosi ampiamente la vittoria ed il terzo posto in classifica.

Napoli Lazio Isaksen gol

Le parole dell’ex tecnico di Lecce e Verona riflettono il clima nello spogliatoio: È stata una bella partita, noi l’abbiamo giocata molto bene, facendo esattamente tutto ciò che dovevamo. Faccio i complimenti a tutti i ragazzi, a chi ha iniziato la partita e a chi è entrato dopo. Questa è una squadra che lavora tanto e lo fa con grande entusiasmo. E risultati come questo contro il Napoli aiutano tanto a crescere ancora”. Il segreto della Lazio sta nel fatto che le Aquile provano sempre a giocare il loro calcio con grinta ed intensità: i passi falsi in campionato ed in Europa sono arrivati dopo prestazioni comunque positive. La caratteristica fondamentale di questo gruppo e di questo tecnico è il coraggio, come ammette lo stesso tecnico nel post-partita: A noi piacciono particolarmente questo tipo di partite perché ci consentono di confrontarci con chi è più forte di noi. Vogliamo partite difficili, contro squadre forti per alzare il nostro livello e per essere sempre più competitivi”.

“Scudetto? Niente è impossibile”

Ora che i riflettori della critica sono fermamente puntati sulla Lazio, tutti si chiedono dove possano arrivare i capitolini. Baroni prova a riportare la calma in un ambiente al settimo cielo: “Dobbiamo confrontarci solo con noi stessi, senza pensare alle altre squadre, lavorare per stare allo stesso livello di chi è più forte di noi. Vogliamo ben figurare e vogliamo farlo attraverso il gioco”. Allo stesso tempo, però, il tecnico non nasconde la fame di questo gruppo giovane e voglioso: Questo non vuol dire che non siamo ambiziosi, lo siamo. Però le nostre ambizioni devono necessariamente passare attraverso il lavoro quotidiano e partite come questa. E in ogni caso voglio che la squadra resti umile, perché sappiamo bene quanto sia faticoso salire e quanto invece si possa scendere velocemente”.

Lazio Napoli Noslin celebrazione

A garantire questa impressionante striscia di risultati sono stati alcuni talenti cui Baroni ha dato l’opportunità di crescere nonostante parecchie prestazioni deludenti. Dopo tante panchine, Noslin e Dele-Bashiru stanno finalmente sbocciando, facendo intuire un potenziale di crescita ulteriore. Sugli scudi, ovviamente, Gustav Isaksen, autore del gol partita che era stato pesantemente beccato nelle settimane scorse dalla critica. Il danese è giustamente entusiasta: Sì, questa è stata la mia migliore prestazione da quando sono alla Lazio. Sono felicissimo per il gol, ma ancor di più perché ci è servito per vincere. Era quello che ci voleva dopo la sconfitta di Parma”.

Dalle sue parole si intuisce la mano di Baroni, che sprona sempre i suoi a cercare sempre la porta, giocando un calcio più offensivo. Poco importa se Dia o Castellanos non abbiano giocato bene: arriverà anche il loro momento di brillare. Mario Gila tiene i piedi per terra: Scudetto? Andiamoci piano, la strada è lunga, ma nulla è impossibile.

Forse l’impresa più difficile sarà tenere a freno l’entusiasmo di un ambiente che sta già sognando di ripetere, 25 anni dopo, la cavalcata trionfale della banda Eriksson. Una cosa è certa: chi vorrà mettersi sulla maglia lo scudetto dovrà vedersela con la Lazio.

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