Milan-Inter, perché stavolta non potrà finire con un doppio pareggio

Rispetto al 2003, quando il Milan ottenne la finale grazie all'1-1 della gara di ritorno, in questa occasione si finirebbe ai tempi supplementari e poi eventualmente ai rigori: ecco cosa è cambiato nel regolamento

Milan-Inter, perché stavolta non potrà finire con un doppio pareggio

Sarà euroderby con Milano nuovamente al centro del calcio che conta: la semifinale meneghina Milan-Inter varrà un posto nella finale di Champions League 2023 che quest'anno si giocherà a Istanbul, allo stadio Ataturk il prossimo 10 giugno. Esattamente 20 anni dopo, era il 2003, la stracittadina si ripropone in una semifinale della manifestazione europea più importante ma con una differenza fondamentale nel regolamento: nessuna delle due formazioni potrà qualificarsi con un doppio pareggio al termine dei novanta minuti regolamentari come accadde all'epoca grazie alla rete decisiva di Shevchenko realizzata in "trasferta".

Cosa prevede il nuovo regolamento

Scherzi del sorteggio, anche in quest'occasione come accadde nel 2003, il Milan giocherà la prima partica "in casa" mercoledì 10 maggio mentre martedì 16 andrà in scena Inter-Milan. Ecco, se mai dovesse finire come 20 anni fa con uno 0-0 all'andata e un 1-1 al ritorno, il Milan non si potrebbe qualificare per la finalissima perché non vale più la regola della rete fuori casa. Lo stesso accadrebbe con qualsiasi punteggio i cui gol, sommati al termine della partita di ritorno, diano lo stesso risultato: sarebbero i tempi supplementari e gli eventuali calci di rigore a stabilire chi dovrà incontrare il Real Madrid di Carlo Ancelotti o il Manchester City di Pep Guardiola. Lo stesso discorso vale in caso di 1-0 per il Milan all'andata, ad esempio, e 2-1 per l'Inter al ritorno: una volta si sarebbero qualificati i rossoneri per la rete in trasferta, adesso si andrebbe ai tempi supplementari perché la somma gol delle formazioni è di due reti.

La rivincita di due anni dopo

Da questo punto di vista, i tifosi dell'Inter non rischiano più di essere eliminati senza perdere nessuna delle due gare: il regolamento ha fatto un passo in avanti epocale mettendo sullo stesso piano gol in casa e in trasferta, motivo per il quale una delle due formazioni dovrà necessariamente fare un gol in più tra andata e ritorno oppure sarà la lotteria dei calci di rigore a deciderne le sorti. Il derby di Milano, però, è stato presente in Champions League anche nel 2005 ma in quel caso si trattata di quarti di finale: 2-0 per il Milan all'andata grazie alle reti di Shevchenko e Stam mentre al ritorno i rossoneri vinsero a tavolino (0-3) perché un petardo cadde dalla curva nerazzurra sulla spalla del portiere Dida costringendo l'arbitro Merk a porre fine alla gara.

"Il derby come semifinale di Champions League per tutti gli appassionati di calcio è qualcosa di fantastico. Ho ben presente come tutti i tifosi siano già in trepidazione.

Per ora, godiamoci questa Milano e questa Lombardia che ha due squadre tra le quattro migliori d'Europa, insieme a colossi come Real Madrid e Manchester City. Chi ci sarà in finale?", ha scritto su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, festeggiando la qualificazione delle due formazioni milanesi.

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