"Il nostro segreto è un amore che si tramanda"

John Elkann: "Juve già parte dei miei figli, tante cose da fare...". Allegri: "Avrei voluto allenare Platini e Zizou"

"Il nostro segreto è un amore che si tramanda"
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Torino - Cento anni. Un legame lunghissimo. Infinito, quasi. Tra la famiglia Agnelli e la Juventus. Amore vero. Celebrato ieri sera al palaAlpitour, nel mezzo del quartiere granata di Torino, visto che lo stadio Filadelfia dista poche centinaia di metri da quella che nel frattempo è diventata la casa dei granata. E però in quello che era lo stadio Comunale - poi diventato Olimpico Grande Torino - la Juventus ha giocato interi decenni e vinto enne trofei: nulla di strano quindi, nel vedere la Signora celebrare qui la propria storia e il proprio sentirsi famiglia.

Con anche l`obiettivo di destinare fondi a Save The Childern, allora, è andato in scena il "Together Black and White Show". Un po` perché usare l`inglese è ormai diventato quasi obbligatorio e un po` perché comunque rende l`idea, inutile andare troppo per il sottile. Ottomila persone all`interno dell`impianto, grandi e piccini, mamme e papà, bambini e bambine: quasi tutti di bianconero vestiti, alcuni con le magliette celebrative dell`evento ("together, stronger": insieme, più forti"), altri con quelle eredità di stagioni passate. Poi, davanti all`intera rosa della Juve attuale, lo spettacolo. Molto americano nell`idea: le frasi più significative pronunciate nel corso di questi cent`anni dai giocatori (applausi particolari quando è stata la volta di Gianluca Vialli) e dai dirigenti più importanti proiettate ovunque, l`omaggio ai 39 tifosi che hanno perso la vita nella tragedia dell`Heysel, giochi di luce, balletti e sfilate, l`attuale inno sparato a mille (e cantato a squarciagola da tutti i presenti) con tanto di striscione "fino alla fine" in mezzo al campo. «È un momento forte - così John Elkann, presidente Exor -. Il segreto di questi cento anni? È la Juventus in sé e per sé, un grandissimo amore che unisce gli juventini e la mia famiglia. Un amore che si tramanda di generazione in generazione, questi colori fanno già parte dei miei figli e hanno fatto tanto bene a tanta gente: altro ne farà ancora». Allegri emozionato: «Avrei voluto allenare Platini e Zidane».

Poi, sul campo, il momento clou ovvero la partita tra leggende, tutte arrivate a Torino già nella mattinata per andare poi a pranzo nel ristorante di Ciro Ferrara.

Per la Juve Black, con in panchina Lippi e Pessotto, in campo Storari, Carrera, Di Livio, Pepe, Ravanelli, Ferrara, Evra, Mandzukic, Davids e Del Piero (il più acclamato, quasi un`investitura da dirigente). Per la White, allenata da Platini, Peruzzi, Torricelli, Iuliano, Conte, Matri, Montero, Barzagli, Marchisio e Zidane. Brividi ed emozioni: per tutti.

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