Milano - Per uscire dalla tempesta perfetta degli ultimi 10 giorni e blindare il secondo posto, il Milan di Stefano Pioli non ha scelte. Deve tornare stasera da Torino (dove si ritroverà senza la curva sud polemica per le modalità Juve di acquisto dei biglietti) con qualcosa in tasca consapevole che nelle prossime 5 sfide deve raccogliere almeno 8 punti per conservare il secondo posto. Riuscirà a farlo? «È una prova di maturità, c’è voglia di riscatto» la risposta sull’argomento di Stefano Pioli che sembra, nell’occasione, più predisposto a presentare in anticipo il bilancio della sua avventura milanista. «Nei miei 5 anni abbiamo avuto momenti positivi e altri negativi. Se potessi darei tutto quello che ho per cambiare l’esito dei derby»: ecco il suo tormento. Seguito da un secondo rendiconto mal digerito dal fronte interista: «Negli ultimi 4 anni l’Inter è stata la squadra più forte e ha vinto solo 2 scudetti. Noi non siamo mai stati la più forte del campionato, abbiamo provato a lottare per le posizioni di vertice, alcune volte ci siamo riusciti ma non sempre abbiamo alzato il livello del gioco».
E qui c’è il tema centrale secondo Stefano Pioli: «La nostra semifinale di Champions è stata poco valorizzata forse per la mia comunicazione e il successo dell’Inter ha ingigantito i malumori del nostro mondo. I complimenti di Inzaghi gli fanno onore ma credo sia più facile fare i complimenti agli avversari quando vinci. Non so quanti punti ha preso l’Inter l’anno prima dal Napoli (18, ndr), quindi le stagioni cambiano, per essere di quel livello il Milan dev’essere molto forte». A dire il vero è mancato un altro argomento nell’analisi di Pioli: riferito al numero gigantesco di infortuni che hanno scavato il solco con l’Inter durante i mesi di ottobre, novembre e metà dicembre 2023.
Senza mezza difesa il Milan deve uscire dalla tempesta perfetta, con Leao capitano (in assenza di Calabria e Theo), Musah terzino e il probabile rilancio di Chukwueze. Al suo fianco ha avuto Ibra («ci ha dato fiducia e sostegno») impegnato nella scelta del suo sostituto con alcuni profili candidati e già usciti di scena perché impegnati (Xavi, Conceicao, Lopetegui).
A rendere ancora più tempestoso il fine settimana le ultime puntate delle Pioli/2 In questi cinque anni niente vie di mezzo: momenti positivi o negativi due indagini sul conto del club. Da quella della procura milanese (fonte Corsera) viene fuori l’identità della “talpa” (Aldo Savi, direttore amministratore entrato come consulente di Blue Skye in contenzioso con Elliott e società già condannata in alcuni procedimenti) che segnala almeno l’ingenuità del management nel tenersi in casa un collaboratore del genere dimostrando che l’indagine è nata da quel fronte. Inoltre il famoso documento-chiave era una bozza inviata da un manager di RedBird alla ricerca di investitori arabi per restituire in anticipo il vendor loan a Elliott: indirettamente sottolinea la differenza netta tra le due figure di proprietario e di creditore.
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