Saetta di Mancini, la Roma batte 1-0 una Juve sotto tono

Dopo un primo tempo di rara bruttezza, a sbloccare una partita estremamente equilibrata ci pensa il gran tiro da fuori area di Mancini, che Szczesny vede con un attimo di ritardo. La Juve prova il forcing ma trova solo tre pali. All'Olimpico finisce 1-0

Saetta di Mancini, la Roma batte 1-0 una Juve sotto tono

Il big match di questa giornata di Serie A prometteva grande spettacolo ma per lunghi tratti all’Olimpico di spettacolo se ne è visto davvero poco. Allegri e Mourinho mettono in campo squadre molto coperte, guardinghe che sembrano preoccupate più di non sbagliare che di creare occasioni. Partite tanto equilibrate spesso sono decise da episodi e stasera non fa eccezione. A sbloccare lo stallo arriva un tiro da fuori area di Mancini sul quale Szczesny non riesce ad arrivare. A questo punto Allegri mette in campo Chiesa e Pogba ma la Juventus non riesce ad impensierire l’attenta retroguardia giallorossa se non da calcio piazzato. Sfortunato l’undici di Allegri, che colpisce tre pali nel giro di pochi minuti. Il forcing finale non riesce però a riportare l’equilibrio. Prestazione non scintillante ma attenta e senza sbavature della Roma che torna a casa con la quinta vittoria casalinga consecutiva che portano la Roma a raggiungere il Milan al quarto posto.

La partita

Dopo la sospensione della squalifica per gli screzi con l’arbitro Serra, José Mourinho siede sulla panchina e decide di cambiare modulo. Titolare Pellegrini nonostante sia reduce dall’influenza mentre non ce la fa Solbakken. Come successo solo con Inter e Bologna, il tecnico portoghese infoltisce il centrocampo e presenta la sua Roma senza un centravanti titolare. Fuori Abraham e Belotti, a minacciare la porta bianconera dovrà pensarci Dybala, nel suo ruolo inedito di falso nueve, aiutato dal rientrante Wijnaldum. Smalling in campo dopo la squalifica a tenere la linea difensiva della Roma.

Allegri Mourinho Roma Juventus

Allegri vede qualche cambio in infermeria, dove al lungodegente Kaio Jorge si affianca Milik, quasi pronto al rientro e De Sciglio, costretto al riposo da un affaticamento. Miretti rientra in gruppo ma parte dalla panchina, dove trovano posto anche Chiesa e Pogba, ancora non al meglio ma pronti ad entrare nel momento chiave, come nel derby. Cuadrado sulla destra, al centro Locatelli, più avanti confermata la fiducia a Dusan Vlahovic, assistito dall’irrinunciabile Angel di Maria. Il confronto a distanza tra i due fantasisti sicuramente sarà una delle chiavi della partita, come le contromisure dei bianconeri contro le cavalcate di Zalewski e Spinazzola sulle fasce.

Ritmo basso, gara bloccata

Partenza guardinga da parte delle due squadre e ritmo non forsennato per una gara che si preannuncia molto tattica. Nemmeno dieci minuti e Mancini si fa male: si prepara il cambio con Llorente ma il difensore stringe i denti e rimane in campo. Onestamente sul terreno dell’Olimpico non si vede un gran calcio ma era prevedibile. Con le difese molto attente gli spazi per le ripartenze degli avversari sono ridotti al lumicino; l’unica volta che Spinazzola riesce ad evitare la sorveglianza di Cuadrado entra in area ma non riesce a fornire il pallone ai compagni. Poco pressing della Roma, che aspetta la Juve al limite dell’area ma lo spazio per i tiri, anche dalla distanza, è praticamente inesistente. Scintille tra Kostic e Zaleski, altro duello che potrebbe rivelarsi determinante alla lunga ma al 25’ i padroni di casa provano a stringere alle corde la Juve. Dybala prova con un sinistro a giro dalla distanza: bello il tiro ma Szczesny, chiamato in causa per la prima volta, risponde presente.

Kostic Zalewski Roma Juventus

Ritmo sempre basso con accelerazioni alle volte pericolose, specialmente lato Juve ma nessuno vuol rischiare di finire sotto. Leggerezza di Locatelli che stende Spinazzola a centrocampo per evitare una ripartenza, con l’ex Milan che si becca un giallo decisamente evitabile. Matic entra duro su Cuadrado e restituisce il favore. In campo, però, di spettacolo se ne vede proprio poco. La pressione della difesa romanista complica gli uno-due tra Di Maria e Kostic sulla fascia sinistra, molto meno efficace del solito. L’atteggiamento molto guardingo si traduce in una fitta rete di passaggi orizzontali con poche accelerazioni ma la retroguardia giallorossa fa buona guardia. Il finale del primo tempo si accende di colpo: Cuadrado interviene su un cross di Danilo ed apre al colpo di testa di Rabiot a botta sicura. Rui Patricio, quasi del tutto inoperoso, si supera, deviando la palla quanto basta perché si stampi sul palo. L’undici di Allegri prova ad insistere ma la Roma rimane attenta e precisa. Si va negli spogliatoi dopo 45 minuti tra i più brutti di questa stagione.

Dybala Bremer Roma Juventus

La decide Mancini

Al rientro dagli spogliatoi, Allegri decide di richiamare un Alex Sandro non al massimo per dare spazio all’esperienza di Bonucci. La rivoluzione nella retroguardia bianconera è solo il primo segnale di un cambio di marcia della Juve, che ora spinge con più convinzione, specialmente sulla fascia sinistra. A sbloccare questa partita, però, sono i padroni di casa, grazie ad un tiro della domenica di un protagonista che non ti aspetti. Solito fraseggio al limite dell’area bianconera, la palla arriva dalle parti di Gianluca Mancini che intuisce il palo lontano e scaglia una saetta micidiale. Szczesny forse la vede con un attimo di ritardo e non ci arriva. 1-0 Roma per la gran festa dell’Olimpico.

Mancini gol Roma Juventus

Invece dei cambi previsti, la Roma prova a capitalizzare il momento di sbandamento degli ospiti e per poco non fornisce a Spinazzola la palla buona per andare a prendersi il raddoppio. La Juve si guadagna un buon calcio di punizione e Cuadrado lo sfrutta bene: bel tiro che colpisce il palo esterno, con Rui Patricio che sembrava in lievissimo ritardo. Allegri richiama Fagioli per dare una mezz’ora a Federico Chiesa, sperando che il suo ingresso dia la scossa necessaria alla Juve. A parte un retropassaggio suicida di Zalewski, la retroguardia giallorossa regge. Mourinho cambia l’italo-polacco con Karsdorp e l’olandese crea scompiglio davanti alla porta degli ospiti. Come previsto, Wijnaldum e Dybala lasciano il campo al giovane Bove e ad Abraham. Neanche il tempo di sistemarsi e un cross spiovente di Bove trova Smalling sul palo lontano. L’inglese cerca la sponda per Abraham ma il portiere della Juve è attento e sventa la minaccia.

Allegri si gioca il tutto per tutto buttando in campo Paredes e Pogba per Locatelli e l’ottimo Kostic. La reazione della Juve si concretizza solo in un bel tiro di Di Maria, sul quale però Rui Patricio non si fa sorprendere. Poco dopo, da calcio d’angolo, il portiere lusitano è costretto ad un intervento disperato per evitare l’autogol di Mancini. Nel finale tempo anche di vedere per qualche minuto Belotti, che si guadagna un calcio d’angolo buono per allentare il forcing finale dei bianconeri. Il nervosismo della Juve si capisce da come Moise Kean si becchi un rosso diretto dopo aver toccato un solo pallone per un intervento sconsiderato e un fallo di reazione. C’è spazio per un’ultima occasione al 97’ su un tiro di Chiesa ma Rui Patricio, anche se in due tempi, sventa la minaccia.

Il tabellino

ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez Da Silva; Zalewski (62’ Karsdorp), Cristante, Matic, Spinazzola; Pellegrini (85’ Belotti), Wijnaldum (72’ Bove); Dybala (72’ Abraham). A disposizione: Boer, Svilar, Llorente, Karsdorp, Bove, Abraham, El Shaarawy, Belotti, Zeki Celik, Kumbulla, Volpato, Camara. All.: José Mourinho

JUVENTUS (3-5-1-1): Szczesny; Danilo, Bremer, Alex Sandro (46’ Bonucci); Cuadrado (88’ Kean), Fagioli (59’ Chiesa), Locatelli (77’ Paredes), Rabiot, Kostic (77’ Pogba); Di Maria; Vlahovic. A disposizione: Perin, Pinsoglio, Bonucci, Gatti, Soule, Chiesa, Barrenechea, Iling-Junior, Rugani, Kean, Miretti, Paredes, Pogba. All.: Massimiliano Allegri

MARCATORI: 53’ Mancini (R)

AMMONITI: 31’ Locatelli (J), 33’ Matic (R), 57’ Cristante (R), 61’ Spinazzola (R), 75’ Kostic (J)

ESPULSI: 89’ Kean (J)

ARBITRO: Fabio Maresca

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