Salva il Liverpool poi dedica il gol al papà rapito in Colombia: il gesto d'amore di Luis Diaz

Il colombiano è tornato in campo, dopo il rapimento del padre ed ha realizzato il gol del pareggio contro il Luton. Poi ha mostrato una maglietta con la scritta "Libertà per papà"

Salva il Liverpool poi dedica il gol al papà rapito in Colombia: il gesto d'amore di Luis Diaz
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Un gol per il padre rapito in Colombia: l'attaccante colombiano del Liverpool Luis Diaz ha mostrato una maglietta con la scritta "Libertà per papà" in spagnolo dopo aver segnato il gol in pieno recupero che ha salvato i Reds da una clamorosa sconfitta sul campo del Luton Town.

La rete dell'1-1 è stata realizzata al 95° minuto con un bel colpo di testa su cross di Harvey Elliott. II 26enne, visibilmente emozionato, ha rivolto il pensiero al genitore da più di una settimana nelle mani dei guerriglieri dell'ELN. Anche Il tecnico dei Reds, Jurgen Klopp, ha parlato di "momento bellissimo che non cambia la situazione" perchè "la cosa più importante è che il padre di Diaz venga liberato". "È stupendo che abbia voluto essere qui", ha aggiunto, "per noi è stato un gol molto importante e per lui una rete molto emozionante".

Il caso

La notizia del rapimento, una settimana fa, ha scosso non solo la Premier League ma tutto il mondo del calcio. Luis Manuel Diaz, papà della stella del Liverpool, è stato sequestrato sabato sotto la minaccia di una pistola insieme a sua moglie Cilenis Marulanda. La coppia è stata minacciata con armi da fuoco e portata in un luogo sconosciuto. La madre del giocatore è stata liberata, con uno scontro a fuoco con i sequestratori e la polizia in un quartiere di Barrancas, nel dipartimento di La Guajira, nel nord del Paese. Ma gli uomini armati hanno trascinato via l'altro ostaggio.

L'uomo è nelle mani dei ribelli dell'Esercito di Liberazione Nazionale (ELN): è stato il governo di Bogotà a comunicarlo. In un primo momento si era pensato a una banda criminale "comune", poi una delegazione governativa impegnata in colloqui di pace con il gruppo ribelle, ha affermato di avere "informazioni ufficiali" sul fatto che il rapimento è stato effettuato da "un'unità appartenente all'ELN".

Si tratta del principale gruppo guerrigliero attivo rimasto in Colombia, in guerra con lo Stato da quasi sessant'anni (dal 1964) e conta circa 2.500 membri ancora attivi. Centinaia di poliziotti e soldati sono stati dispiegati nelle operazione per individuare i covi dei malviventi e per liberarlo è scattata un'operazione delle forze di sicurezza.

Il capo della delegazione del governo che negozia con l'ELN ha chiesto il rilascio immediato dell'uomo, senza alcun effetto. Tanta l'indignazione in Colombia, dove il giocatore, è immensamente popolare. In centinaia hanno accompagnato Cilenis Marulanda in una marcia per chiedere il rilascio dell'uomo.

Intanto la famiglia Diaz ha chiesto oggi ai guerriglieri dell'ELN di provare che il loro parente sia ancora in vita. La richiesta è avvenuta durante un sit-in popolare per chiederne il rilascio immediato svoltosi a Barrancas, la città dove la famiglia del giocatore risiede. Secondo Gabi Díaz, fratello del calciatore, non esiste più"tranquillità" tra i suoi cari. "Vogliamo sapere la reale situazione in cui si trova, le sue condizioni", ha detto.

L'appello di Diaz

Dopo la partita e il gol siglato, Luis Diaz ha rotto il silenzio ed ha chiesto ai guerriglieri dell'ELN di liberare suo padre, Luis Manuel Diaz, rapito il 28 ottobre."Oggi non vi parla il calciatore, vi parla Lucho Diaz, figlio di Luis Manuel Diaz. Mio padre, è un lavoratore instancabile, il pilastro della nostra famiglia ed è stato rapito. Chiedo all'Eln il rilascio immediato di mio padre e chiedo alle organizzazioni internazionali di intercedere per la sua libertà", ha esortato il giocatore in un comunicato stampa.

"Ogni secondo, ogni minuto cresce la nostra angoscia; mia madre, i miei fratelli ed io siamo disperati, angosciati e senza parole per descrivere ciò che proviamo. Questa sofferenza finirà solo quando lo riavremo a casa", ha aggiunto.

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