da Milano
Come ai tempi di Ricucci: ieri il titolo Rcs ha vissuto una giornata epocale chiudendo in rialzo dell’8,1% a 4,06 euro. I volumi scambiati, pari all’1,7% del capitale, sono stati notevoli, soprattutto se si considera che di azioni Rcs in Borsa ce ne sono ben poche: il 63,5% è blindato dal patto dei grandi soci, e un altro 20% è detenuto tra i Benetton (5%), il «ras» delle cliniche private Rotelli (5,1), Bpi (5,9), investitori istituzionali (4%) e azioni proprie (2,6%). Il che significa che sul mercato resta poco più del 14%.
Il boom sarebbe stato scatenato da voci rimbalzate dalla Spagna, secondo le quali l’ad del gruppo, Antonello Perricone, sarebbe a un passo dal chiudere l’acquisizione del gruppo editoriale Recoletos. Mentre sul fronte azionario qualcuno ha ipotizzato riassetti tra i soci. In proposito il patto ha emesso, in serata, una nota in cui si legge che «non sono in discussione ipotesi di riassetto dei partecipanti al Patto». Inoltre, a proposito delle polemiche sull’inchiesta per le intercettazioni Telecom, il patto ha specificato che «il dottor Marco Tronchetti Provera non espresse dissenso sulla nomina» ad ad di Colao. E, in relazione all’assunzione al Corriere di Massimo Mucchetti, la nota sottolinea che Tronchetti «non effettuò in sede di patto alcun intervento finalizzato a bloccarne l’assunzione».
Tornando al business, il gruppo Recoletos sarebbe un colpaccio che lancerebbe il gruppo sul mercato spagnolo, dove Rcs controlla già Unedisa, che pubblica tra l’altro El Mundo, uno dei due quotidiani leader del Paese. Recotelos edita invece il quotidiano sportivo Marca, da 330mila copie al dì, il finanziario Expansion e il 25,5% della tv digitale Veo Tv, di cui proprio Rcs detiene una quota analoga. Secondo gli analisti il gruppo iberico vale tra 950 milioni e 1,2 miliardi e sia Deutsche Bank, sia Intermonte hanno ieri alzato i prezzi obiettivo di Rcs proprio ipotizzando un rialzo legato all’operazione spagnola. Secondo Db, Rcs potrebbe finanziare l'operazione per cassa, visto che la posizione finanziaria netta è prossima allo zero e il gruppo dispone di circa 700 milioni di linee di credito. Una fusione fra Unedisa e Recoletos, si legge nel report di Deutsche Bank, darebbe vita a un gruppo completamente integrato, presente in tutti i settori editoriali con significative sinergie sia sui costi, sia sui ricavi.
Una nota della società ha precisato che «in merito alle voci su un interessamento per il gruppo Recoletos, la società ribadisce, come già comunicato il 22 novembre scorso, che non sono state avviate formali trattative, pur confermando di analizzare con interesse le opportunità di ulteriore sviluppo sui mercati internazionali, compreso quello spagnolo».
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