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Capolavoro in pellicola: va scelto il cinema doc

di Christopher Nolan con Cillian Murphy, Emily Blunt, Robert Downey jr., Matt Damon

Capolavoro in pellicola: va scelto il cinema doc
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La volontà non è tutto benché sia fondamentale. C'è una terra di nessuno, imponderabile e inafferrabile, che taluni chiamano destino. Altri fortuna. Spesso caso. Quale che sia la soluzione di un rebus sostanzialmente soggettivo, sembra essere questa l'eredità che ci lascia Oppenheimer di Christopher Nolan. Un biopic che va oltre il racconto della vita di uno dei fisici al vertice - alto o basso poco conta - di un triangolo che comprende Fermi e Einstein, tra i quali l'unico a non prendere il Nobel fu proprio l'inventore dell'atomica. Il racconto è scandito in tre parti. La formazione. La difesa dall'accusa di comunismo. Il processo in cui Lewis Strauss, ministro del commercio di Eisenhower, spiega il suo rapporto con Oppenheimer.

Gocce di acqua cadono increspando la superficie di una pozzanghera. L'immagine perfetta. Reiterata per scandire l'inizio di ogni parte. Il tratto figurativo sovrapposto a una mappa dove si immagina che verranno sganciate le atomiche. E quel margine fra volontà e quel non so che. L'affermazione con cui lo studioso definisce se stesso con le parole del testo sacro dell'induismo - «Ormai sono Morte, il distruttore di mondi» - con l'avvenire storico. Hitler sconfitto a strategie diverse dagli ordigni concepiti da Oppie per questo. La volontà non è sufficiente, l'imponderabile è in agguato. Nolan non lascia indietro nulla. Se sono intriganti le comparse Fermi e Einstein, altrettanto vale per le passioni del protagonista, gli studi, gli esperimenti.

Se non fosse che la colonna sonora appare il vero punto debole di un film che mostra un sapiente uso della luce con l'uso del bianco e nero per il processo a Strauss e una narrazione che non cede mai, si potrebbe dire che è la pellicola perfetta. Felici di usare questo termine.

Le pellicole non esistono più, soppiantate dal digitale, ma Nolan nell'occasione «gira» su un formato imax 70 mm. Il consiglio è scegliere il locale più adatto. Un cinema, insomma, non vale l'altro. In Italia non sono molti e la ricerca non sarà facile, ma il risultato non è indifferente.

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