Cara Ninna, rassegnati: tua figlia è più forte di te

Cara Ninna, immagino la tua gioia per l’argento che Federica ha conquistato al mondiale di Garmisch-Partenkirchen. Forse c’è un po' di rammarico perché la medaglia più pregiata, quella d'oro, era appena 9 centesimi più in là, un distacco minimo nello slalom gigante, forse un metro e mezzo se non sbaglio i conti nel rapporto distacco-misura.
Mi si propone subito l'inevitabile paragone, Federica è migliore di mamma Ninna? I parametri sono però diversi, non solo per l’evoluzione dello sci agonistico, materiali più sofisticati, diverso l'approccio alle gare, ma per una diversità tecnica, tu amavi i pali stretti, quelli dello «speciale» dove il minimo errore lo paghi molto, a Federica figlia d'arte piace la sciata distensiva. Questione genetica, tu eri lo scricciolo del circo bianco, il tuo era uno zig-zag frenetico sfiorando i pali. Lei ama la sciata fluida, si esprime meglio fra i pali larghi, l'altra definizione del «gigante». Tu hai fatto parte della «valanga rosa» con Claudia Giordani, Daniela Zini, Paoletta Magoni, ma eravate sovrastate da un'altra valanga, quella colorata d'azzurro di Gustavo Thoeni, Pierino Gross, Erwin Stricker, Paolo De Chiesa, Herbert Plank e altri pronti ad inserirsi. Altri tempi, le generazioni d’oggi corrono più in fretta e li fanno sembrare ancor più lontani anche se guardando il calendario li collochi dietro l’angolo.
Federica è già nell'albo d’oro dei mondiali, tu ci sei andata vicinissima, qualche lacrima di rabbia per quei tre centesimi che all'Olimpiade di Lake Placid 1980 ti hanno negato il podio sul quale festeggiavano Hanne Wenzel, la Kinshofer e la Hess. Altra inezia, appena qualche centesimo in più ai successivi Giochi di Sarajevo, nell'intermezzo il quinto posto mondiale a Schladming. Hai smesso quando stava sorgendo il mito Deborah Compagnoni.
Federica ha cominciato a vincere in età più giovane, allargando i confini della carriera, coccolata in giusta misura, ricordo la felicità di nonno Francesco che ai bordi di un campo di tennis mi disse «Federica è mondiale juniores, diventerà più forte di Ninna…».

E davvero, con grande gioia di tutta la famiglia, ti sta superando, a vent’anni ha già altri allori in bacheca, da quei mondiali juniores sulla stressa pista di Garmisch le s'è aperto un panorama di grandi speranze che, con la giusta ambizione e con la serietà professionale che ha certamente ereditato dalla «maestra Ninna» possono trasformarsi in altre medaglie. Non ti dispiacerà se presto la differenza fra di voi sarà maggiore, Anzi, con dovuto orgoglio, te lo auguri.

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