La carica dei precari: 40mila in fila per duemila cattedre

Gli incarichi saranno assegnati entro agosto. Lupacchino: "Ci manca l’input del ministero". I sindacati minacciano lo sciopero nel primo giorno di lezioni

Altro che vacanze, gli insegnanti già guardano al mese di settembre e si chiedono: «Avrò la cattedra o no?». Riparte la carica dei precari, speranzosi di vedersi riconfermati a scuola, almeno per un altro anno, dietro la cattedra. Sono appena state pubblicate le graduatorie permanenti degli insegnanti che aspirano a un posto fisso o annuale nelle scuole di Milano e provincia. Un elenco di 40mila iscritti, sono i precari di serie A, quelli cioè che sono in possesso di abilitazione all’insegnamento e magari già insegnano da anni, se non addirittura da decenni, ogni anno assunti e licenziati. Ma il posto anche questa volta sorriderà a una netta minoranza. Entro la fine di agosto, infatti, negli uffici di via Ripamonti dovranno essere assegnati gli incarichi. Quelli di ruolo, innanzitutto, che per Milano e provincia dovrebbero essere duemila, metà dei quali solo alle scuole elementari. Saranno i più fortunati. Sempre che dal ministero arrivino decisioni in merito.
«Noi siamo pronti – dice Antonio Lupacchino, dirigente scolastico provinciale – ma ancora non abbiamo l’imput ministeriale a questo tipo di operazione». Secondo i programmi ci sono da immettere in ruolo 20mila (Fioroni, l’ex ministro all’Istruzione del governo Prodi, ne aveva previsti 50mila) persone in tutta Italia, ma l’ok da parte del ministero del tesoro non è ancora arrivato. In ogni modo oltre ai posti fissi ci saranno da assegnare i posti a tempo determinati. I supplenti annuali.
Nonostante i tagli e i pensionamenti si calcola che alle scuola milanesi restino ancora almeno 4mila cattedre da coprire per tutti i livelli di scuola. E ancora una volta la maggior parte dei buchi riguardano le elementari, in particolare per il sostegno agli alunni portatori di handicap. E questo senza contare i posti che le organizzazioni sindacali chiedono soprattutto per consentire alle scuole di continuare l’attuazione del tempo pieno secondo il modulo milanese, ossia con quattro ore di compresenza settimanale per ogni docente.
Su questo tema siamo ormai al braccio di ferro: la Cgil scuola ha già annunciato uno sciopero per il primo giorno di scuola, mentre la Cisl scuola ha presentato al Tar un ricorso perché venga annullata la circolare sugli organici. Dopo i precari di serie A, si sono messi in moto anche quelli di serie B, quelli cioè sprovvisti di abilitazione o provenienti dalle graduatorie di altre province.
Ognuno di loro ha già presentato domanda di essere iscritto nelle graduatorie di circolo: ciascuno poteva presentate dieci domande per altrettante scuole elementari, e venti per la scuola secondaria.


Una massa enorme di dati che dovranno essere gestiti dalle singole scuole. A quando le graduatorie? Impossibile fare previsioni. Poi sarà la volta dei non docenti. Anche qui, nonostante i tagli, si calcola che si dovranno assegnare almeno cinquemila posti vuoti nelle scuole milanesi.

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