In piena Prima guerra mondiale (nel 1916) Luigi Chiarelli scrisse unopera teatrale dal titolo La Maschera e il Volto. Credeva di aver concepito un dramma.
Alla rappresentazione al teatro Argentina di Roma si accorse invece di aver scritto una commedia divertente, capace per di più di suscitare lilarità del pubblico oltre che il suo apprezzamento positivo. Da allora moltissimi teatri esteri la ripresero con successo partecipando così alla nascita e allo sviluppo del grottesco.
Pirandello definì La Maschera e il Volto una «farsa trascendentale» fondata sulla contraddizione tra ciò che è e ciò che appare stabilendo che quanto avveniva in tal senso sulla scena era inserito nella natura umana.
Un esempio che si svolge ogni giorno sotto i nostri occhi è la contraddizione puramente dialettica tra lon. (?) Caruso e lonorevole Bertinotti.
Il primo è il volto irsuto e belluino del cosiddetto no global, il secondo ne è la maschera ben rasata e profumata del presidente della Camera. Entrambi appartengono allo stesso partito.
Nutrono e professano gli stessi ideali e sentimenti comunisti, mirano agli stessi fini, sia pure ciascuno col proprio stile. Essi sono insomma i due specchi deformanti della stessa persona o, come comunemente si dice, le due facce della stessa medaglia. Non ha importanza che luno preferisce il cachemire e il deodorante e laltro si compiace di un aspetto trasandato, almeno esteriormente nemico dellacqua e sapone.
Questi ostenta la faccia feroce sfondando le vetrine delle banche e dei mercati in nome dellesproprio proletario; quegli demolisce, o almeno tenta, molti principi tradizionali nel pieno, squisito, formale rispetto delle istituzioni. Maschera e volto: questa è la più clamorosa contraddizione dellattuale governo.
Moltissimi sperano che cali al più presto il sipario su questa «farsa trascendentale».
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