«La casa è saltata in aria, ora siamo in strada»

«Abbiamo sentito un botto pauroso, tremendo, sembrava stesse per caderci il cielo sulla testa. Io stavo scrivendo al computer nella mia stanza; mia madre, malata di Alzheimer, per fortuna non ha quasi capito nulla, ma la sua badante, che vive a casa nostra da oltre quattro anni e stava telefonando alla sorella in Moldavia seduta sul letto, si è vista arrivare addosso l’armadio e i vetri delle finestre, ferendosi al viso...Quell’uomo l’aveva detto tante volte: “se mi portate via la casa, io la faccio saltare“ E lo ha fatto. Lasciando me e la mia famiglia per strada“.
Claudio Rabiolo, 63 anni, designer, in realtà è sempre stato un operatore umanitario: ha lavorato per Emergency in Afghanistan, è stato in Turchia per il terremoto del 2000, aiutando chi, in quel momento, ne aveva bisogno. Residente all’ottavo piano di via delle Genziane 7 - uno stabile di otto piani del Lorenteggio, con tre scale e un’ottantina di famiglie che ci vivono - domenica 8 giugno, alle 20.40, è stato una delle vittime del suo vicino. Quel Renzo Barovier, ormai ex malavitoso 70enne, che aveva ricevuto lo sfratto (non pagava le spese condominiali da una ventina d’anni) dopo che un’asta giudiziaria, a ottobre, aveva venduto l’appartamento in cui viveva da sempre. E che domenica ha messo in atto la sua vendetta più volte gridata ai 4 venti: “se mi portate via la casa, io la faccio saltare“.

E dopo aver aperto la bombola del gas e aver acceso dei grossi ceri, è uscito dall’appartamento all’ottavo piano scala C, infischiandosene del mondo intero. Il signor Rabiolo vive sullo stesso piano, ma sulla scala D: per lui e la sua famiglia - e per la signora Paone, 94 anni, che vive alla stessa altezza ma sulla scala B - alle 20.40 di domenica è stato l’inferno (...).

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